Viaggi più sicuri e confortevoli per i futuri turisti dello spazio grazie ad un nuovo tipo di propulsione ibrida che alimenterà i lanciatori riducendo il rischio di esplosioni accidentali e garantendo un'accelerazione più dolce. Ne hanno parlato gli esperti dell'esplorazione spaziale provenienti da tutto il mondo riuniti al Politecnico di Milano.
Sono ormai migliaia gli aspiranti turisti spaziali disposti a pagare cifre astronomiche per toccare il cielo con un dito: secondo le promesse delle principali compagnie (una decina ormai nel mondo), dovrebbero mancare pochi mesi ai primi voli.
"Si arrivano a pagare anche 200.000 dollari per un viaggio complessivo di un'ora, che permette di stazionare per cinque minuti a 100 chilometri di quota prima di tornare a Terra", spiega Luigi De Luca, professore ordinario di propulsione spaziale del Politecnico di Milano. "A bordo non ci sarà più soltanto un equipaggio addestrato – spiega De Luca – ma anche gente comune: per questo si sta puntando su un tipo di propulsione più sicura come quella ibrida, nota da tempo ma mai sfruttata fino in fondo". In questo caso, il serbatoio mantiene separato il combustibile solido dall'ossidante allo stato liquido fino al momento dell'accensione.