“Il sold out di cui si è parlato per Ferragosto, eccezion fatta per qualche area storicamente più attrattiva di altre, non l’ho rilevato. Provo a spiegarmi meglio. Lo scorso anno – elaborando i dati di Banca d’Italia – nel solo mese di agosto, sono stati oltre 5 milioni i viaggiatori stranieri che hanno scelto di trascorrere le vacanze in Italia generando oltre 37 milioni di pernottamenti nel sistema alberghiero ed extra-alberghiero del Belpaese con una spesa di circa 4 miliardi di euro. Quest’anno, noi stimiamo, nello stesso periodo, un calo pari a circa il 70%, con un decremento di 3,6 milioni di turisti stranieri e una contrazione della spesa di quasi 2 miliardi di euro. In questa direzione, comprendo perfettamente la reazione delle associazioni degli operatori turistici”. Lo dice in un’intervista all’ANSA Raffaele Rio, presidente dell’istituto Demoskopika.
“Resto dell’opinione che gli italiani – aggiunge Rio – siano fortemente tradizionalisti nella scelta di consumo turistico. Dai dati rilevati da Demoskopika emerge che, al netto dell’osservanza del distanziamento sociale tanto ricercata dai turisti quanto poco praticata, circa 6 italiani su 10 di chi ha dichiarato di andare in vacanza, hanno scelto località balneari principalmente in Sicilia, Puglia, Calabria, Emilia-Romagna e Sardegna. A seguire nelle indicazioni dei vacanzieri anche la montagna e le città d’arte. Non vi è dubbio, che, in proporzione le città d’arte hanno subito maggiormente il crollo del settore soprattutto per la rilevante contrazione del turismo internazionale. Alcune nostre elaborazioni – su dati di Banca d’Italia – stimano in circa 2,7 milioni gli stranieri che hanno rinunciato ad un soggiorno nelle città d’arte del Belpaese tra luglio e agosto”.