La Grecia, presidente di turno dell'Ue nel primo semestre del 2014, intende adoperarsi a livello europeo per una "maggiore flessibilità del sistema Schengen" e del regime di visti a livello, affinché la sua rigidità non incida negativamente sul turismo dei Paesi mediterranei membri dell'Ue.
Con l'ingresso della Croazia in Schengen, infatti, molti operatori turistici temono un impatto negativo sugli arrivi dai Paesi dei Balcani, dell'Europa orientale, dalla Russia e dall'Asia in generale. Fino ad oggi durante i mesi estivi la Croazia permetteva l'ingresso senza visto a turisti provenienti da questi Paesi, e per alcuni anche solo con la carta d'identità. Dopo l'ingresso nella Ue, il Paese in cui il turismo rappresenta un quinto del Pil nazionale, dovrà adoperare il sistema di visti vigente a livello europeo.