Europa superpotenza mondiale del turismo, che intende restarlo nonostante la sfida dei mercati emergenti, grazie anche al 'valore aggiunto' del trattato di Lisbona: è il segnale lanciato da Madrid dal vertice dei ministri del turismo dei 27, il primo dall'entrata in vigore del nuovo trattato, che dà all'Ue la competenza nel settore. Un comparto che pesa circa il 10% del Pil dell'Unione, dà lavoro a quasi 10 milioni di persone ed è il terzo settore economico dell'Unione. Insieme i 27 sono la prima potenza turistica mondiale, con 380 milioni di arrivi all'anno, il 42% su scala del pianeta. E ora si guarda a qualità e sostenibilità ambientale. Fra le idee del vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, nuovo responsabile comunitario per l'industria e il turismo, c'é anche quella di creare un 'marchio europeo', una sorta di 'bollino azzurro' sul modello della 'bandiera blu' europea che premia le spiagge più pulite, per stimolare la corsa di operatori e località verso la qualità, e di un Osservatorio europeo del Turismo. Ma l'Ue punta anche ad aprirsi ai mercati emergenti dei 'Brics' (Brasile, Russia, India, Cina), sfruttando l'appeal di grandi avvenimenti come l'Expo di Milano per promuovere 'pacchetti europei'. Ma anche e soprattutto a sviluppare offerte finora più o meno di nicchia: culturale, enogastronomica, dei percorsi religiosi, quello termale, degli anziani, del 'disable friendly', accessibile ai diversamente abili. Un grande cantiere cui sarà dedicata la Dichiarazione di Madrid.