Come l’anno scorso, l’Italia resta 28/a nella classifica mondiale dei Paesi più competitivi nel settore Viaggi e Turismo, elaborata ogni anno dal World economic forum (Wef). In vetta c’è la Svizzera, seguita da Austria, Germania e dalla Francia, balzata dal decimo al quarto posto su un totale di 133 Paesi. Il Canada (salito dal nono al quinto posto) precede la Spagna, scesa dal quinto al sesto posto, la Svezia (+1), gli Stati Uniti (meno 1), l’Australia (meno 5) e Singapore, salito dalla 16/a alla decima posizione. Il Belpaese (21/o tra i paesi europei) ottiene ottimi voti per le infrastrutture turistiche (terzo), non sfigura in settori quali igiene e salute (27) e le infrastrutture per il trasporto aereo (27). Ma resta penalizzata dai bassi voti ottenuti alla voce Politiche e regolamentazioni (scesa al 71/o posto), a causa delle fortissime restrizioni alla proprietà straniera (106), e alle regole relative agli investimenti stranieri diretti (122). Anche quest’anno, lo studio sottolinea la ricchezza culturale dell’Italia ma ritiene che il governo italiano non sembra considerare il settore Viaggi e Turismo prioritario (107/a), Per il Wef inoltre, le infrastrutture dei trasporti terrestri necessitano un ammodernamento e le considerazioni ambientali maggiore attenzione. Restano alcune preoccupazioni legate alla sicurezza (82/a).