Quando il commento del cliente su un hotel vale più delle stelle

Oggi sono sempre di più gli utenti a comunicare il turismo grazie ai social network

Il web ha ormai trasformato i consumatori in comunicatori. Con oltre 70 miliardi di messaggi diffusi giornalmente, i social media hanno superato in quantità la comunicazione pubblicitaria.
Ora la nuova sfida è trovare gli argomenti giusti per distinguersi nel mare magnum delle informazioni disponibili sulla Rete. Sono stati questi i temi dibattuti nel corso del TTG Forum "Il turista come media", in occasione di TTG Incontri.
"Oggi – ha spiegato Gianluca Diegoli, digital marketing manager, contract professor IULM e blogger – sono le informazioni a cercare noi, non il contrario. Pensiamo alla quantità di foto postate dagli amici che abbiamo sui social media e che arrivano  nelle nostre bacheche senza che le richiediamo: sono tutte informazioni su località, hotel, ristoranti che ci piovono addosso e che non possono non influenzare la nostra opinione sulla reputazione  dei soggetti stessi".
"Non siamo più turisti, siamo persone", ha aggiunto Roberta Milano, contract professor di Web Marketing Turistico presso l'Università di Genova, nonché autrice del libro 'Turismo e Reput'azione' . Persone che incominciano a viaggiare quando incominciano a sognare una destinazione. E le informazioni che trovano sul web possono aiutarle ad attivare il sogno. "I libri, la letteratura e il cinema – ha sottolineato Milano – sono da sempre stati elementi capaci di influenzare le scelte di viaggio. Ora le parole e le immagini si sono trasferite sui social. E anche se i messaggi sono telegrafici, come avviene su Twitter, o se le immagini sono frutto di scatti di impulso, come avviene su Instagram, hanno una valenza semantica significativa".
Ma si tratta sempre di foto scattate a caso? "Se si pensa, come dovrebbe essere, a una partecipazione strategica all'interno di questo nuovo flusso comunicativo, bisogna conoscere bene tutte le opportunità che offre. Ci sono strutture che si rifanno il look pensando anche all'aspetto che avranno una volta presenti  su Google Maps", ha puntualizzato Milano.
Diegoli conferma, e aggiunge che le aziende e i territori interessati ad entrare in modo efficace nel mondo social devono "adeguarsi ai riti degli utenti, osservando il tipo di immagini che guadagnano più click, e che non sono necessariamente le immagini stereotipate di una destinazione e neppure quelle più artistiche. Spesso sono le più stravaganti o inusuali".
Dunque, la direzione della comunicazione nel mondo social del web 2.0 si inverte nettamente; ora sono i consumatori a dettare le regole, non più le aziende, che devono adeguarsi a modalità comunicative in rapida trasformazione e totalmente in mano agli utenti.
"In ambito turistico, questo cambio di direzione mette al centro il viaggiatore, la sua esperienza soggettiva e privata, la propria storia personale, che in molti casi vale più delle stelle attribuite oggettivamente ad un hotel" ha concluso Laura Rolle, docente di semiotica applicata al marketing turistico presso l'Università di Torino.

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