In Puglia a richiedere la tassa di soggiorno ai turisti è solo il 29% dei 160 Comuni autorizzati ad applicarla, ovvero i capoluoghi di provincia e i comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o delle città d’arte. Nel 2019 erano 35 i Comuni che richiedevano la tassa di soggiorno. Il numero è rimasto invariato fino al 2021, poi nel 2022 è salito a 40 e nel 2023 a 46. I dati sono contenuti in una ricerca del Centro studi enti locali, secondo la quale in Italia solo un Comune su cinque degli aventi diritto, 1.268 Comuni, ha deciso di applicare la tassa di soggiorno nel 2023.
Il Comune di Bari, in base ai dati diffudi dallo stesso ente nei giorni scorsi, tra il primo ottobre 2023 e il 2 agosto scorso ha incassato più di 2,7 milioni di euro dal versamento della tassa di soggiorno (da 1.50 a 4 euro a persona) pagata da chi è arrivato in città come turista. In città, nel periodo in esame, sono arrivati più di 645mila turisti mentre sono stati poco meno di 1,4 milioni i pernottamenti registrati.