Coronavirus: soffre anche distretto aerospazio in Puglia, a rischio pmi

Il settore aerospazio non ha subito le conseguenze del lockdown da coronavirus, ma ha comunque dovuto fronteggiare una flessione produttiva dovuta al blocco della mobilità internazionale. Il distretto industriale che in Puglia raggruppa insediamenti come General Electric e Leonardo, continua a lavorare seppur nelle difficoltà provocate da un calo delle richieste per la produzione di componenti per aerei visto il crollo del numero dei voli, la chiusura di diversi aeroporti e la diminuzione degli ordini da parte di Boeing che è tra i principali committenti delle aziende pugliesi. Secondo quanto riferisce Giuseppe Acierno, presidente del Distretto tecnologico aeropaziale, Leonardo, che è presente a Brindisi, Foggia e Grottaglie, ha annunciato che non vi saranno tagli al personale per tutto il 2020, GE Avio Aero ha ha ridotto le attività affidate all’esterno. A differenza del resto del comparto, riferisce ancora Acierno, è andata avanti senza problemi la produzione per il settore militare e della sicurezza che non ha subito interruzioni di sorta.

“A subire l’impatto maggiore della crisi produttiva potrebbero essere le piccole e medie imprese che necessiteranno di un sostegno mirato, con una particolare attenzione ai bisogni di liquidità”, spiega Acierno. Sono all’incirca una settantina in Puglia le aziende che si occupano produzioni nel settore aerospaziale. “È necessario – aggiunge Acierno – che venga loro garantita la possibilità di sopravvivere per trovarsi pronte alle sfide del futuro. Si tornerà a volare, e già oggi bisogna prepararsi alla ripartenza con strategie di sostegno che aiutino le aziende a resistere; seppur oggi appare uno tra i settori più colpiti quello dell’aerospazio è certamente uno di quelli che ripartirà per primo”.

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