Dimore storiche, è nata la Sezione Sardegna: alla guida Michele Carboni

Con la costituzione della Sezione Sardegna, l’Associazione Dimore Storiche Italiane-ADSI copre tutte le regioni del Paese. L’associazione, nata nel 1977, riunisce al suo interno più di 4.500 proprietari di immobili storici, e ha lo scopo di promuovere attività di sensibilizzazione per favorire la conservazione, la valorizzazione e la gestione delle dimore storiche, affinché tali immobili, di valore storico-artistico e di interesse per la collettività, possano essere tutelati e tramandati alle generazioni future nelle condizioni migliori.

“Sono onorato di presiedere la Sezione Sardegna di ADSI che in pochi giorni ha già raccolto l’adesione di venti soci – ha detto Michele Carboni, neo eletto presidente regionale dell’associazione – Sono da sempre convinto che le dimore storiche rivestano un ruolo fondamentale per una crescita culturale consapevole del nostro passato, ma con uno sguardo rivolto al futuro, per fare delle nostre dimore anche un’occasione di crescita sociale ed economica per l’intero territorio. La Sardegna è una terra ricca di storia e di bellezze senza tempo, e le dimore presenti sul territorio rappresentano il modo migliore per raccontare, attraverso le loro mura, la tradizione e la cultura di questa terra. Il mio più grande auspicio è che i proprietari di immobili storici presenti nella Regione si uniscano a noi al fine di agire tutti insieme per far vedere al mondo quanto di bello c’è in Sardegna”.

Soddisfazione, dato anche il momento storico nel quale ha visto la nascita la sezione sarda, da parte di Giacomo di Thiene, presidente nazionale di ADSI. “La forza della nostra Associazione è da sempre quella di essere capillarmente presente sul territorio – ha detto – Essere riusciti, grazie alla spinta del presidente Carboni, a far nascere l’ultima sezione mancante in questi mesi è segno di come la storia, la cultura, le tradizioni, l’economia che le dimore storiche rappresentano possano e debbano essere un vero traino per la ripartenza. Speriamo che questo messaggio arrivi forte a tutti i livelli istituzionali. D’altra parte, la rete di immobili di valore storico e artistico rappresentata da ADSI costituisce il più grande “museo diffuso” presente sul territorio nazionale, visitato da oltre 45 milioni di persone all’anno. Un tesoro che solo in Italia abbiamo e che dovremmo tutti quanti insieme tutelare”.

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