Piano di assunzioni in Sardegna, Bonaccorsi: più risorse per beni culturali

Per dare una soluzione alla grave carenza di personale in Sardegna, il Mibact “ha avviato un piano di assunzioni che interesserà il triennio 2019/2021 e che, si prevede, potrà ovviare ad alcune difficoltà degli Uffici e soprattutto di quelli che operano sul territorio”.

Ad affermarlo Lorenza Bonaccorsi, sottosegretario al Mibact rispondendo in Aula ad una interrogazione presentata dal deputato Cinque Stelle Luigi Perantoni.
“Sicuramente sarebbero necessarie risorse maggiori per mettere in sicurezza il patrimonio archeologico di competenza – ha detto il sottosegretario – ma ogni Soprintendenza ha operato cercando di cogliere ogni opportunità di finanziamento e ha inoltre collaborato con gli altri enti che a vario titolo interveSngono nella salvaguardia e nella valorizzazione del patrimonio archeologico locale. Nonostante la drastica riduzione di risorse umane – spiega Bonaccorsi – le Soprintendenze della Sardegna “hanno cercato di ottemperare alle pressanti esigenze della tutela archeologica con una maggiore programmazione delle attività, ponendo prioritariamente come obiettivo il completamento degli interventi avviati nei decenni passati e ancora non portati a termine.
In particolare, la Soprintendenza di Cagliari ha evitato di aprire nuovi fronti di scavo, ha puntualmente segnalato le emergenze o le situazioni di criticità dei monumenti nelle programmazioni statali e ha fornito consulenza tecnico- scientifica per la programmazione dei fondi regionali e/o comunali”.
Bonaccorsi sottolinea che il numero dei beni archeologici in Sardegna, “è soggetto a un continuo e progressivo incremento. Attualmente, riferisce, le aree archeologiche gestite e organizzate con servizi di accompagnamento e visite guidate sono 25, anche se i siti fruibili oggetto di scavi sono in numero decisamente superiore. I civici musei archeologici sono 21 e, unitamente ai siti, costituiscono una offerta culturale diffusa sul territorio. La intensa attività di progettazione che la Soprintendenza ha messo in campo in questi anni ha portato a costruire interventi integrati che uniscano le esigenze talora emergenziali della conservazione in una logica di circuito culturale”.

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