Il consiglio regionale della Sardegna approva la tassa sul lusso, ma con alcune modifiche. Per quanto riguarda le seconde case a uso turistico entro i tre chilometri dal mare, la novità che fino all’ultimo è stata al centro di polemiche e tentativi di modifica è il riferimento al domicilio fiscale che cancella l’esenzione per i nati in Sardegna, i rispettivi coniugi e i figli, anche se nati altrove. Il calcolo dell’imposta avverrà per singolo metro quadro e non più per classi di superficie, e si pagherà mediamente di meno e proporzionalmente al periodo di esercizio del diritto reale. Per le imposte sullo scalo turistico degli aerei e delle imbarcazioni di oltre 14 metri, scompare l’esenzione dell’attività crocieristica, mentre è prevista per la sosta tecnica. Per i velivoli, l’imposta si calcola sul numero massimo di abilitazione al trasporto di passeggeri. La lunghezza è, invece, il criterio confermato per i natanti. L’imposta va versata, per gli aerei, subito dopo l’atterraggio e, per le barche, entro 24 ore dall’ormeggio. Cambia, infine, la disciplina dell’imposta sulle plusvalenze immobiliari, sempre nella fascia dei 3 km dal mare. Tra le novità vi sono il riferimento specifico alla tassabilità della plusvalenza sugli immobili acquisiti o costruiti, ma solo da più di cinque anni, per non creare una sovrapposizione con l’imposizione statale. Il domicilio fiscale sostituisce l’esenzione per i nati in Sardegna e i rispettivi coniugi. Esentato dal versamento chi cede il bene o le quote societarie con il domicilio fiscale nell’isola da più di due anni. La norma non si applica alle imprese di costruzioni e alle società immobiliari per le plusvalenze realizzate in regime d’impresa. Gli introiti delle imposte andranno parte a un fondo per lo sviluppo e la coesione territoriale e parte al comune territorialmente interessato.