Da oggi si entra in Sardegna solo con test Covid negativo. Scatta la polemica

Da oggi, lunedì 14 settembre, i viaggiatori che intendono raggiungere la Sardegna dovranno presentare un certificato di negatività al Covid, ma che obbliga chi non ha l’esito all’imbarco a sottoporsi a un tampone entro le 48 ore dall’entrata nell’Isola, restando in solamento domiciliare fiduciario sino al risultato del test. Chi non lo vuole fare resterà in isolamento fino alla ripartenza.

L’ordinanza riguarda principalmente i turisti, anche se ormai si è agli sgoccioli della stagione estiva. Alcune categorie sono esenti dai test: chi esercita attività funzionali ad organi costituzionali, equipaggio di mezzi di trasporto, personale viaggiante su treni e aerei, chi si sposta per motivi di lavoro e salute. Non dovrà presentare alcuna certificazione nemmeno chi viaggia con partenza e arrivo entro le 48 ore. Non compare nel testo, invece, nessuna indicazione sui costi relativi al tampone: si deduce che siano a carico del singolo passeggero.

Ma non mancano le polemiche. “La soluzione più ovvia da mettere in pratica – dice il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau – sarebbe stata quella che stanno praticando le altre Regioni, con la possibilità di fare test rapidi a tutti allo sbarco e su base volontaria”.

Mentre si aspetta la decisione del Governo sulla validità o meno nell’ordinanza – il ministro Boccia l’ha già letta – un provvedimento che ricalca la proposta di passaporto sanitario che il presidente Solinas fece tre mesi fa e che fu dichiarata anticostituzionale, il settore turistico sardo entra di nuovo in fibrillazione. “C’è purtroppo tanta confusione – commenta il presidente di Confindustria turismo del centro nord Sardegna, Nicola Monello – la Regione deve chiarire sull’obbligatorietà. Intanto tutto questo sta generando una battuta d’arresto nelle prenotazioni e cancellazioni degli arrivi attesi nei prossimi giorni”.

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