In Sardegna arriva canone su concessioni demaniali

30% risorse andrà a garantire servizi essenziali a supporto balneazione

Anche in Sardegna arriva una sorta di 'tassa sul turismo', prevista dal disegno di legge della Giunta regionale collegato alla Manovra Finanziaria 2013, che mira a istituire il canone regionale sulle concessioni demaniali marittime con finalità turistico ricreative, anche quelle temporanee. 
Il canone è calcolato “nella misura pari alla metà dell'importo dovuto a titolo di canone erariale per le concessioni aventi ad oggetto superfici scoperte, opere di facile e di difficile rimozione ed in misura pari al 5% del canone erariale per le concessioni aventi ad oggetto pertinenze demaniali marittime destinate ad attività commerciali, terziario – direzionali e di produzione di beni e servizi”.
Le agevolazioni derivano dal fatto che “l'importo del canone erariale ha subito un incremento pari anche al 1000% rispetto a quello derivante dall'applicazione della normativa previgente”.
Il 30% delle risorse incassate verrà destinato per garantire i servizi essenziali a supporto della balneazione, ai comuni costieri: il 50% a tutti i comuni costieri ricadenti nell'ambito provinciale e il restante 50% in proporzione allo sviluppo di litorale costiero in ciascun comune. Il canone sostituisce il sovra canone regionale cassato dal Tar a fine 2012 per mancanza del presupposto normativo. Un tentativo di imporre una legge simile, come ricorda anche la relazione allegata al ddl, era stato fatto dalla Giunta regionale nel settembre 2009, ma il Consiglio regionale aveva bocciato l'iniziativa.

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