L’abbiamo letto sulle pagine di tutti i giornali: a causa del colore della loro pelle alcuni bambini, alunni di una scuola del quartiere Ballaro’ di Palermo, non hanno potuto usufruire del ticket per l’accesso gratuito al sito archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, previsto per i minori di 18 anni. Pronto l’intervento dell’assessore regionale ai Beni culturali, Lino Lenza, che al pari dello Zì Dima, protagonista de “La Giara” di Luigi Pirandello, ha dichiarato: “M’impegno affinché nella prossima seduta del Consiglio del Parco venga proposta l’estensione dell’ingresso gratuito ai bambini e ai ragazzi fino ai 18 anni, comunitari ed extracomunitari” che poi ha aggiunto: “Porgo le mie personali scuse a tutti i protagonisti di questo increscioso episodio e, in particolare, ai bambini; però, per favore, non parliamo di razzismo ma di burocrazia poco elastica che ha fatto rispettare una norma comunitaria, attiva in tutta Italia”. Condividiamo il pensiero dell’assessore Leanza, solo che invece di parlare di “burocrazia poco elastica”, preferiremmo parlare di “legislatori poco attenti” a interpretare le mutate esigenze della società e a modificare leggi che appaiono inique e ingiuste anche a dei bambini, indipendentemente dal colore della pelle.