Slitta ancora la riapertura del Terminal A dell’aeroporto di Catania, chiuso dal 16 luglio scorso per un incendio nel piano della zona arrivi. Enac e Sac hanno annunciato un rinvio di altri 5 giorni. Inoltre, in coordinamento con la Protezione Civile, è in fase di realizzazione una tensostruttura che permetterà di aumentare la capienza del Terminal C e di conseguenza il numero di voli operati ogni ora, nonché di agevolare l’attesa e le operazioni di imbarco. A breve, dunque, il numero dei voli in partenza sarà aumentato dagli attuali 2 all’ora a 4 e, successivamente, fino a 7 l’ora. La Sac fa sapere anche che è entrato a regime il sistema di trasferimento con navette dei passeggeri verso gli scali di Comiso, Palermo e Trapani e che il servizio proseguirà nei prossimi giorni.
Intanto nel Terminal A proseguono gli accertamenti tecnici e strutturali dei vigili del fuoco di Catania e del Nucleo investigativo antincendi della direzione regionale della Sicilia. Dalla Procura, che ha aperto un’inchiesta sul rogo, si sottolinea che “il sequestro nella struttura è stato solo parziale e non impedisce la riapertura dello scalo”. Il provvedimento adottato è di natura probatoria ed è finalizzato a evitare che ci sia una modifica dei luoghi in vista di ulteriori accertamenti che dovranno ancora essere eseguiti. Il fascicolo per incendio colposo è contro ignoti. Le indagini mirano ad accertare, oltre alle cause del rogo, anche se ci sono state violazioni delle norme sulla sicurezza negli aeroporti.
Per oggi intanto è prevista una riunione operativa tra il comandante italiano della base di Sigonella e il direttore che gestisce l’aeroporto di Catania. La Difesa ha dato infatti la propria disponibilità a supportare lo scalo di Fontanarossa e contribuire a gestire l’aumento del flusso di
turisti nel periodo estivo, in particolare ad agosto. Secondo le prime informazioni l’ipotesi è quella di effettuare il check in dei passeggeri a Fontanarossa, i quali saliranno a bordo di autobus diretti a Sigonella, dove poi decolleranno gli aerei di linea. Lo stesso avverrà, con la procedura inversa, per i voli di ritorno a Catania. Una misura simile fu adottata già nel 2012.
“Ieri sera – ha spiegato il governatore della Sicilia Renato Schifani – ho chiamato il ministro Crosetto al quale ho chiesto la possibilità dell’utilizzo dello scalo dell’aeroporto militare di Sigonella, dopo aver rappresentato il grave stato di criticità in cui si trova il sistema aeroportuale siciliano a seguito della ridottissima attività dello scalo di Fontanarossa. Il ministro, dopo le dovute consultazioni mi ha informato circa la possibilità dell’utilizzo dello scalo militare, come già avvenuto in una precedente situazione di inagibilità dell’aeroporto di Catania, a causa della pioggia di polvere vulcanica”.