Fontanarossa, in arrivo nuovo sistema contro cenere

Riggio: ‘Nessuno vuol tenere chiuso lo scalo’. Cgil: ‘Soluzione Sigonella’

L’aeroporto di Catania è riaperto al traffico dalle 6:30 di stamattina. Era stato chiuso in via precauzionale anche ieri al tramonto per l’undicesimo giorno consecutivo a causa dell’emissione di cenere lavica dall’Etna. Una scelta che per l’Unità di crisi dello scalo di Fontanarossa “è obbligata per rispettare i criteri di sicurezza” ma sulla quale la Procura di Catania ha aperto un’inchiesta. La magistratura vuole capire anche come mai Fontanarossa chiude la sera mentre resta aperto lo scalo di Sigonella, non molto lontano da Catania. E la base militare italiana è indicata come possibile soluzione all’emergenza dalla Cgil. “Le difficoltà del traffico aereo sull’aeroporto di Fontanarossa a causa della cenere lavica – sostengono il segretario regionale, Italo Tripi, e quello provinciale di Catania, Francesco Battiato – potrebbero essere risolte dirottando il traffico sullo scalo di Sigonella, che per piste e attrezzature è in grado di accoglierlo, e che è stato chiuso solo una volta contro le 11 consecutive di Fontanarossa”. Secondo Vito Riggio, presidente dell’Enac “nessuno vuole tenere chiuso l’aeroporto di Catania. Ho il dovere – ha concluso – di garantire la massima sicurezza. Quelli che spingono per l’apertura dell’aeroporto sarebbero i primi a criticarmi in caso di problemi”. Intanto, la Sac, la società che gestisce i servizi a terra di Fontanarossa, dopo la riunione dell’Unità di crisi di ieri ha comunicato che “dalla prossima settimana sarà implementato un sistema che consentirà di prevedere collocazione e consistenza della nube vulcanica che può essere valido anche in totale assenza di visibilità. Ciò dovrebbe permettere – sottolinea nella nota la Sac – una estensione dell’apertura dell’aeroporto nelle ore notturne fino a orari compatibili con i normali schedulati dei vettori”.

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