Quattro funzionari dell’Enac di Roma sono indagati dalla Procura di Catania nell’ambito dell’inchiesta sulla costruzione della nuova aerostazione di Fontanarossa. Il reato ipotizzato dal procuratore aggiunto Renato Papa e dal sostituto Andrea Bonomo è di attentato alla sicurezza dei trasporti. Secondo l’accusa, la realizzazione di un nuovo edificio all’interno dello scalo crea un ‘cono d’ ombra’ alla torre di controllo, impedendo agli operatori di ‘vedere’ una piccola zona d’ aria interessata da decolli e atterraggi. Per questo, sostiene la Procura di Catania, la zona del ‘cono d’ombra’ sarebbe stata successivamente interdetta al volo. Durante le indagini è emerso che lo scorso anno nella zona del cono d’ ombra un elicottero della marina militare Usa, che non si era messo in contatto con la torre di controllo, avrebbe rischiato di entrare in collisione con un aereo in fase di decollo. Dell’episodio, che non ha indagati ed è stato archiviato, si è appreso soltanto oggi, con la chiusura dell’inchiesta sul nuovo aeroporto, perché riportato nel fascicolo della Procura di Catania come esempio di rischio potenziale. La torre di controllo, si è appreso, sarà abbattuta entro il 2008 perché sostituita con una nuova che rispetti le recenti norme antisismiche disposte dal dipartimento nazionale della Protezione civile. La competenza è dell’Enav. Secondo indiscrezioni di stampa, il presidente dell’Enac, Vito Riggio non risulta indagato. “Il presidente dell’Enac – ha affermato Riggio – non ha ruoli amministrativi e quindi è totalmente estraneo alla vicenda, che riguarda anni in cui non ricoprivo quel ruolo. Inoltre mi sembrerebbe singolare scoprire di essere indagato senza mai essere stato né sentito né avvisato delle indagini in corso”.