sabato, 18 Maggio 2024

Trapani apre ancora a Ryanair ma rompe con Air One

45 mila pax al mese, più del 50% proviene da Svezia, Spagna e Germania

Opere appaltate nel 2007 per 18 milioni di euro per rendere l’aerostazione di Trapani Birgi più accogliente e funzionale e un bilancio che, dopo anni di buio, si chiude con forti segnali positivi. Sono due degli obiettivi centrati da Salvatore Ombra, presidente dell’Airgest, intervenuto sabato al convegno dell’Enac “L’aeroporto di Birgi: sfida per il territorio e opportunità di sviluppo” a cui ha partecipato anche il presidente dell’Enac, Vito Riggio. "Abbiamo realizzato – ha sottolineato Riggio – un piano di investimenti di oltre 900 milioni di euro in tutto il sud Italia, secondo quanto previsto dagli accordi di programma quadro sottoscritti con le singole regioni. La Sicilia è la Regione che più ha beneficiato di questo piano di investimenti, con finanziamenti per 350 milioni di euro. I risultati sono già visibili a Catania e Palermo mentre altri lavori sono attualmente in corso a Trapani. A Comiso, invece, lo scalo sarà operativo a giorni".
Quindi riggio ha rimarcato l’attenzione sugli scali minori: "A Pantelleria e a Lampedusa le infrastrutture di volo sono state rinnovate, dando ai due scali la piena operatività, accresciuta dalla messa in servizio dei depositi carburante, che consentono agli aeromobili di viaggiare su tratte più lunghe. Nei due scali sono in fase di progettazione le nuove aerostazioni, che saranno realizzate nel 2011. A Lampedusa abbiamo comunque ampliato quella esistente".
Oggi a Trapani si registra un transito medio di 45 mila passeggeri al mese, di cui più del 50% proviene da Svezia, Spagna e Germania. “Bisogna continuare a lavorare – aggiunge il presidente di Airgest – Con Ryanair sono state attivate nove tratte di cui cinque da luglio a oggi, e sono in atto serrate trattative affinché possano essere aperte nuove rotte”. Sui contrasti con Air One Ombra dichiarato: “abbiamo tentato un dialogo costruttivo per varie strade, nella certezza che l’attivazione delle tratte sociali avrebbero potuto costituire un primo passo verso una collaborazione a lungo raggio. Tuttavia così non è  stato e alla scadenza saremo costretti nostro malgrado a troncare qualsiasi tipo di collaborazione”.

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