Ue vuole declassare Fontanarossa, Catania protesta

Confindustria e sindacati: così sì perdono i finanziamenti ewuropei per ammodernare lo scalo

Allarme a Catania per il temuto declassamento dello scalo di Fontanarossa ad aeroporto di secondo livello da parte dell'Ue. La proposta deve essere ancora approvata dal Consiglio d'Europa e quindi dal Parlamento Europeo. Ma intanto il Comitato di presidenza di Confindustria Catania, alza la voce. "Non  è accettabile – si legge in una nota dell'associazione degli industriali – che uno scalo come quello catanese, con un traffico annuo di oltre 6 milioni di passeggeri e importanti prospettive di crescita, possa essere messo in coda rispetto ai piani di investimento dell'Unione europea. Essere esclusi dalla rete degli aeroporti che usufruiranno per primi delle risorse comunitarie per le infrastrutture – sottolinea Confindustria Catania – è un errore strategico che limita pesantemente la capacità di sviluppo del sistema produttivo, già fortemente penalizzato da costi del trasporto insostenibili, che non consentono di competere ad armi pari con le altre realtà territoriali. Non è pensabile, inoltre, rallentare ancora lo sviluppo del polo intermodale aeroporto-ferrovie per il quale la stessa Unione europea ha finanziato con un milione di euro un importante studio di fattibilità, tutt'ora in corso. E' urgente che le istituzioni e la deputazione siciliana a Bruxelles – conclude la nota dell'associazione degli industriali – si impegnino e chiedano con forza all'Unione europea di rimodulare i propri piani".
Anche per i sindacati Cgil, Cisl e Uil si tratta di una decisione "inaccettabile, una vera e  propria  rapina ai danni, non soltanto di Catania e della sua provincia, ma di tutta la Sicilia, in quanto si rischia, se confermato, di fare perdere la quota di cofinanziamento europeo per tutte le opere necessarie ad ammodernare costantemente l'aeroporto". I sindacati, inoltre, sottolineano che  l'aeroporto di Catania "occupa più di tremila lavoratori, tra diretti ed indotto, ed é fra le sei basi operative di Alitalia e scalo di armamento di Wind jet". Anche per questo, lanciano un "appello alle istituzioni locali, al governo regionale, a quello nazionale, alle deputazioni regionali, nazionali ed europee a tutte le forze  politiche  e sociali affinché si mobilitino a difesa dell'aeroporto catanese con azioni immediate ed incisive".   

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