Vicari: il vero rilancio dell’aeroporto di Palermo passa dalla privatizzazione

“Il governo nazionale è impegnato a reperire i fondi, 15,5 milioni di euro per garantire la continuità territoriale a Lampedusa e Pantelleria. Ma le tratte sociali non possono risolvere il problema degli scarsi afflussi turistici in Sicilia, serve sviluppare un efficiente sistema di trasporto aereo e la privatizzazioni degli aeroporti è la via migliore. La Sicilia conta 5 milioni di abitanti, il Nord Est 15, ma nel 2015 entrambe le aree hanno fatto registrare spostamenti di 14 milioni di passeggeri complessivi. Dato che indica che in Sicilia il turismo non incide più di tanto sui voli aerei. Nel Nord Est abbiamo un 80% di voli internazionali, in Sicilia solo il 25%”. Lo ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Simona Vicari, intervistata dal Giornale di Sicilia.    

“È necessario che in Sicilia si cambi mentalità – sottolinea il sottosegretario -. Il caso di Palermo è emblematico: quello del capoluogo siciliano rimarrà, tra i grandi aeroporti nazionali, l’unico aeroporto pubblico dopo che anche Catania avrà portato a termine la quotazione in borsa che ha annunciato, sul modello seguito recentemente con successo dall’aeroporto di Bologna”.

Secondo la Vicari, “Palermo dovrebbe, in primo luogo, realizzare quell’accorpamento con Trapani previsto dal Piano Nazionale degli Aeroporti recentemente approvato dal Governo nazionale, in modo da realizzare il previsto sistema della Sicilia occidentale, così come è già stato realizzato quello della Sicilia orientale tra Catania e Comiso. Il passo successivo dovrebbe poi essere quello della privatizzazione di entrambi gli aeroporti per diventare realmente competitivi e contribuire allo sviluppo economico della Sicilia, come sta avvenendo ad esempio in Toscana con la fusione degli aeroporti di Firenze e Pisa e come potrebbe succedere in Lombardia con la fusione di Bergamo con Linate e Malpensa”. 

 

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