martedì, 24 Dicembre 2024

Adv, Salerno: regolamento è frutto delle leggi attuali

Per il direttore del Dipartimento occorre l’intervento del nuovo ministero

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata a sicilia.travelnostop.com da Marco Salerno, dirigente generale del Dipartimento Turismo dell’assessorato regionale al turismo, a proposito del regolamento sulle agenzie di viaggio che la giunta regionale si appresta ad approvare. “Pur comprendendo la dichiarata ‘necessità di tutelare e salvaguardare al meglio le agenzie di viaggio siciliane’ che meritoriamente il presidente della Fiavet Sicilia Filiberto Manno ha espresso durante i lavori del tavolo tecnico e ha ribadito a sicilia.travelnostop.com, non può non sottolinearsi, sotto il profilo strettamente giuridico-amministrativo, come le disposizioni previste all’interno dello schema di regolamento siano il frutto esclusivo della vigente legislazione regionale, nazionale e comunitaria e delle perentorie deliberazioni contenute in diverse sentenze della Corte Costituzionale e alla luce di pareri consultivi di numerose autorità istituzionali, delle quali si è dato conto durante i lavori del tavolo tecnico. Peraltro, diversi orientamenti normativi, pur nell’ottica di una ‘salvaguardia al meglio’ delle adv, incontrerebbero i dinieghi delle apposizioni di visti di legittimità e di merito di rito, come pure descritto durante gli incontri. E’ certamente il tema delle liberalizzazioni delle professioni che alimenta le preoccupazioni dei protagonisti del settore che ammettono, esplicitamente, il rischio di ‘improvvisazione, talvolta alimentata dalla proliferazione dei franchising’. Occorre pertanto intervenire presso il neonato ministero del Turismo per esporre la problematica che investe l’intera nazione e non soltanto una Regione affinché possa trovare un proficuo confronto con la Commissione europea. Ma frattanto: vogliamo aggiungere ancora anni di ritardo ad un regolamento che comunque disciplini il settore – come avvenuto in tutta Italia e in Europa – o vogliamo, ancora una volta, essere indicati come impliciti istigatori di abusivismo della professione?".

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