Nel mare italiano ci sono più “bandiere blu”. Nel 2007 i “bollini di qualità” assegnati alle spiagge italiane salgono a 96, contro le 90 dello scorso anno. Il simbolo della “Bandiera Blu” non indica solo l’ottimo stato di salute delle acque marine della costa, ma è il riconoscimento della qualità ambientale complessiva della zona e della sua completa vivibilità. Al rilascio del simbolo della “Bandiera Blu” contribuiscono molti fattori ambientali, quali impianti di depurazione delle acque reflue, pulizia delle spiagge ecc. La Sicilia ha ottenuto 3 bandiere blu per le località balneari di Pozzallo (RG), Menfi (AG) e Fiumefreddo (CT). Pozzallo, unico comune balneare della provincia di Ragusa, ottiene per il sesto anno consecutivo l’ambito riconoscimento poiché risponde appieno a tutti i requisiti richiesti e verificati ogni anno. Menfi, tra Sciacca e Selinunte, possiede una costa dove è possibile ancora godere della macchia mediterranea, che vede alternarsi spiagge sabbiose a più rudi scogliere. La cittadina ha ricevuto il riconoscimento anche nel 1992 e poi consecutivamente dal 1998 al 2006. Anche le spiagge di Fiumefreddo sono state premiate con la Bandiera blu sia quest’anno che nel 2006 grazie soprattutto all’ incomparabile bellezza del mare Jonio in questa parte della riviera. Qui sfocia il fiume Fiumefreddo che vede la luce nell’omonima riserva naturale. La presenza del fiume rende le acque di questo mare fresche, incontaminate e sempre balneabili. C’è da registrare, ha commentato Roberto Riccioni, presidente della Fee Italia “un incremento del numero delle bandiere blu, ben 96, a dimostrare un’ulteriore crescita di attenzione delle amministrazioni rivierasche verso le problematiche ambientali, indirizzandosi verso un turismo che sappia ben conciliarsi con l’ambiente». “Chi non si orienta verso un turismo sostenibile – afferma Claudio Mazza, neo segretario generale Fee Italia – è destinato nei prossimi anni ad essere fuori dal mercato”. Si conferma purtroppo la nota negativa del Sud: “Nonostante il numero di candidature più elevate rispetto all’anno scorso – spiega Carla Creo, presidente della giuria – la motivazione principale è la scarsa capacità di crescere sulla gestione dei rifiuti”.