Agrigento, l’aeroporto sarà pronto in due anni

A breve bando europeo per i privati che intendono investire sullo scalo

La prima volta che si pensò di realizzare un aeroporto ad Agrigento risale al 1971 quando il governo nazionale, su indicazione dell’allora sottosegretario Giuseppe Sinesio, stanziò venti miliardi di vecchie lire per gli scali di Napoli, Firenze e Agrigento. Ma sull’isola quei soldi non arrivarono mai. Oggi, invece, il presidente della Provincia Vincenzo Fontana, assicura che il nuovo scalo sarà pronto in due anni. Il progetto di fattibilità c’è e prevede una pista lunga 2,2 chilometri, adeguata per aerei di classe B e C, con un raggio di azione che coprirebbe tutta l’Europa. E’ prevista la possibilità di allungamento, fino a 2,350 chilometri, sufficiente anche per aerei di classe D (Boeing 757, 767) fino a 4.100 miglia. Il piazzale aeromobili sarà sufficiente per due aerei tipo B (Boeing 737/900), un aereo Atr 72 e due aerei Atr 42, ma potrà essere ampliato fino a 16-17 posizioni anche con aerei di classe D mentre l’aerostazione passeggeri in prima fase è dimensionata per un traffico massimo di 500 mila persone all’anno con possibilità di espansione fino ad oltre duemilioni di passeggeri all’anno. Per attuare il progetto servono circa 70 milioni di euro: metà (35 milioni di euro) li ha messi a disposizione la Regione con le risorse Fas (Fondo aree sottoutilizzate) mentre il resto dell’investimento sarà a carico dei privati, che parteciperanno a un bando europeo. Polemico il segretario generale della Cgil siciliana, Italo Tripi: “Con la scelta di finanziare uno scalo ad Agrigento, peraltro non voluto dall’Enac, prima di avere avviato un confronto, il governo regionale ci vuole forse mandare a dire che intende continuare a non tenere in nessun conto le sollecitazioni che gli vengono dal mondo dell’impresa e del lavoro?”

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