martedì, 23 Aprile 2024

Aumentano ticket d’ingresso ai siti archeologici, malumore operatori

Malumore, preoccupazione  e tanto fermento tra gli operatori dell’intermediazione turistica dopo la decisione da parte dell’assessorato regionale ai Beni culturali di aumentare, a stagione turistica già avviata, i prezzi del biglietto di ingresso nei seguenti siti: Parco della Neapolis (tutto il Parco inclusa Grotta dei Cordari e Tomba di Archimede), Parco della Neapolis e Museo archeologico Paolo Orsi, Teatro Akrai – Palazzolo Acreide e Area archeologica dei Santoni, Museo Palazzo Cappellani, Museo archeologico Paolo Orsi, Castello Eurialo, Villa del Tellaro.
Infatti, dopo l’incontro tra i vertici di Sicindustria Palermo Sezione turismo e nautica, Fiavet, Assoviaggi e Maavi, con l’assessore al ramo Alberto Samonà, pareva raggiunta l’intesa che l’incremento dei biglietti di ingresso avvenuto con D.A. n. 45 del 24 giugno 2021  non doveva penalizzare gli operatori che già avevano allocato con proprio catalogo l’offerta della nostra destinazione ai prezzi previgenti all’entrata in vigore del richiamato decreto e soprattutto che potesse partire una nuova stagione di concertazione allo scopo di pianificare futuri aumenti dei prezzi.
Invece, a fronte di un percorso tracciato ancora non arriva nessun segnale da parte dell’Assessorato che lascia la categoria intenta ad affrontare le lamentale di chi ha già acquistato una vacanza in Sicilia e ora si troverebbe a corrispondere un prezzo più alto per accedere ai siti di interesse culturale.  In tale contesto addirittura la categoria rimane sbigottita dell’aumentato del biglietto d’ingresso al Parco archeologico di Siracusa introdotto nei giorni scorsi.
“Oltre il danno la beffa”, fanno trapelare le 4 sigle in una nota in cui, a gran voce, ribadiscono a Travelnostop.com, quanto già precedentemente sostenuto: “l’aumento delle politiche di pricing per l’accesso a tali siti senza un congruo anticipo, genera un danno grave nei confronti non solo delle agenzie di viaggio e dei tour operator che hanno strutturato la vendita dei propri pacchetti di viaggio almeno 6 mesi prima prendendo a riferimento un preciso piano dei costi, ma anche nei confronti dell’immagine della destinazione”.

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