Federturismo: aumento canoni ulteriore stangata

A rischio le iniziative di sviluppo sulla costa siciliana con ripercussioni su porti, lidi e hotel

L'aumento dei canoni di concessione demaniale del 600%, voluto dal governo Crocetta, rischia di compromettere le molte iniziative di sviluppo sulla costiera siciliana comportando gravi ripercussioni per lo sviluppo di  porti, alberghi e lidi. A lanciare l'allarme è Federturismo Confindustria.
"Le imprese turistiche hanno predisposto piani di investimento e ipotesi di rientro sulla base di accordi precisi e confermati nonostante la crisi – si legge in una nota della Federazione – ma alla luce di tale decisione unilaterale si rischia di compromettere tutti i calcoli alimentando un contenzioso con la Regione e il blocco delle iniziative, oltre a scoraggiare investitori esteri o di lungo periodo visto il quadro di riferimento così instabile e in continua mutazione.
L'industria turistica italiana, come l'industria italiana in generale, è già oggi chiamata a pagare un prezzo molto alto a confronto con altre destinazioni che presentano costi d'impresa nettamente inferiori ai nostri. E' evidente che ulteriori aggravamenti – conclude la nota – cui non corrispondono visibili interventi di contenimento di spesa da parte del sistema pubblico, non possono che bloccare ogni spiraglio di crescita e minare ulteriormente la nostra competitività".

 

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