Si è insediato nella sede dell’Assessorato Regionale al Turismo di Palermo il Tavolo Tecnico sull’abusivismo composto da forze di Polizia e della Guardia di Finanza, rappresentata dal colonnello Vincenzo Di Rella, oltre a tutte le associazioni e confederazioni turistiche. A rappresentare l’Assessore Barbagallo, il capo di gabinetto Pietro Di Miceli che, nel dare il saluto dell’Assessore, ha evidenziato la volontà dell’Ufficio a contrastare il fenomeno dell’abusivismo illustrando le problematiche e le norme vigenti che regolano il settore.
Tutti hanno concordato sull’assoluta necessità di applicare le norme esistenti, effettuare controlli rigorosi al fine di drenare questo fenomeno dell’abusivismo diffuso che alimenta la concorrenza sleale, mettendo a repentaglio lo stato di salute delle Aziende e dei posti di lavoro. Ovviamente il tutto ha una forte ricaduta sul piano dell’evasione e dell’erosione fiscale. Una situazione grave che è ancora più pressante nel settore delle agenzie di viaggio come hanno ricordato Peppino Cassarà, presidente onorario Fiavet Nazionale, tra gli ispiratori di questo Tavolo e Gino Campanella, presidente Fiavet che hanno focalizzato l’attenzione sui livelli raggiunti dall’abusivismo nel settore viaggi con percentuali che si aggirano al 50% e in che Sicilia supera questa cifra.
Campanella ha tenuto a ricordare anche il comportamento anomalo dei Cral che alimentano il mercato della concorrenza sleale aumentando le difficoltà di un settore già in crisi approfittando di vantaggi economici sottoforma di over e di gratuità.
Nel suo interveto il colonnello Di Rella della Guardia di Finanza ha mostrato grande interesse ad intervenire in tutte le denunce per abusivismo quando le stesse sono ben individuate da precisi dati anagrafici e ha, evidenziato l’attività repressiva della guardia di finanza, quando si tratta di violazioni da parte dei soggetti in attività di impresa.
Le associazioni hanno deciso di invitare i rispettivi associati ad inviare a segnalare, inviandone anche copia, di tutte le denunce che sono rimaste inevase, come si legge in una lettera inviata da Gino Campanella agli associati alla Fiavet.