Intesa Agci-Anpit e la proposta di istituire Zes per il Turismo

Siglata un’intesa tra Associazione nazionale industria e terziario – Anpit Sicilia e Associazione Generale Cooperative Italiane – Agci Sicilia, per dare pieno supporto, consulenze e servizi alle imprese ed alle società che operano nel territorio.
L’accordo è stato stipulato in occasione del convegno regionale “Le sfide della Sicilia: rilancio, innovazione e turismo”, organizzato da Anpit a Palermo, nella Sala Gialla dell’Ars, a Palazzo dei Normanni.
A firmare il documento, per l’Anpit il presidente nazionale Federico Iadicicco e la presidente regionale Lidia Dimasi, per Agci Sicilia il presidente Michele Cappadona.

“Tra Anpit e Agci una collaborazione virtuosa, un rapporto sinergico a sostegno delle aziende e per dare un contributo concreto al sistema imprese sul territorio siciliano”, ha spiegato il presidente nazionale di Anpit Azienda Italia Federico Iadicicco.

Per la presidente regionale di Anpit Sicilia Lidia Dimasi. “in un momento così delicato per la ripresa del tessuto imprenditoriale siciliano, dopo due anni di pandemia e le criticità legate alla guerra in corso in Ucraina, collaborazioni come questa rappresentano la strada maestra per far sì che nessuno resti indietro e che le opportunità offerte dal Pnrr non vengano vanificate da ostacoli strutturali e burocratici”.

Dal canto suo, Michele Cappadona, presidente AGCI Sicilia ha proposto l’istituzione di Zes-T, “zone economiche speciali per il turismo”. “La piccola Malta – ha speigato – ha da sola una densità turistica 80 volte più grande della Sicilia: solo questo dato giustificherebbe l’immediata istituzione delle Zes Turistiche. Per il turismo, AGCI ha da sempre condiviso il rammarico che la Sicilia abbia tesori culturali, naturalistici e ambientali, ricchezze che nessun altro possiede, veri e propri gioielli inestimabili che restano però chiusi in uno scrigno e non valorizzati. Siamo gestionalmente arretrati perfino nella destagionalizzazione, di cui si parla da trent’anni, quando i paesi dell’Europa orientale sono attrezzatissimi persino nel turismo sanitario. Ma – ha aggiunto Cappadona – voglio ricordare anche le occasioni trascurate del turismo sociale o di quello relazionale-esperenziale, del turismo ambientale e sostenibile, dell’ecoturismo, o quelle “di nicchia” come l’ittiturismo, il cicloturismo, il turismo religioso e le Vie Francigene. E qui mi permetto una digressione, che però è gravemente pertinente: non si può svilire un fattore di crescita così strategico come il turismo non curandoci di un aspetto tanto essenziale per l’accoglienza come la pulizia e l’igiene. L’irresolutezza, l’inerzia nel non risolvere il problema dei rifiuti in Sicilia che si accumulano per le strade è purtroppo sintomatico – conclude Michele Cappadona – di una lentezza decisoria che, se irrisolta, non potrà consentirci mai di raggiungere nessun obiettivo. Occorre un cambio di passo per non restare più indietro. Il futuro, la crescita e la vita hanno una grande qualità in comune: la velocità. È tempo di correre insieme”.

 

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