La Palermo sotterranea ritorna alla memoria: 18 mila visite al rifugio antiaereo

Con 18 mila visite in meno di un anno, il rifugio antiaereo di Palazzo delle Aquile può ormai annoverarsi tra i luoghi storici più visitati di Palermo. Il merito di aver riportato alle luci della ribalta questo tesoro dimenticato è di due ragazzi, Wil Rothier e Samuel Romeo, che hanno fatto diventare una passione qualcosa di più.

Tutto parte da una conferenza sui bombardamenti che hanno colpito la città siciliana durante la II Guerra Mondiale corredata da un ricco materiale fotografico che, grazie all’afflusso di pubblico, si trasforma in un vero e proprio progetto di recupero della memoria storica, un passato per troppo tempo lasciato all’oblio.

A maggio 2016, più precisamente il 9 maggio in occasione dell’anniversario dei bombardamenti su Palermo del 1943, Samuel e Will decidono di proporre al Comune l’apertura del bunker sotto il Municipio. Idea accettata di buon grado dal presidente del Consiglio comunale, Totò Orlando e poi anche dal sindaco Leoluca Orlando.

Da li in poi è stato un susseguirsi di eventi, proposti in modo sempre nuovo e arricchiti con materiali inediti, con testimonianze di gente che ha vissuto la guerra o che semplicemente usava quel rifugio, o gli altri sparsi in città, per sfuggire alle bombe. Durante uno degli incontri è stata addirittura messa in funzione una Macchina Enigma, una delle poche rimaste in Italia e l’unica ancora funzionante, utilizzata durante la guerra per cifrare e decifrare messaggi.

A dare risonanza all’apertura sono state sicuramente le Vie dei Tesori, durante le quali il rifugio ha ottenuto più di 8 mila visite. Molti anche gli stranieri che, attratti dalle file lunghissime, hanno riscoperto un pezzo di storia della città. Tante anche le scolaresche e i giovani, presenti anche durante le aperture in notturna nei weekend. Ma a conquistare i visitatori non è solo il bunker e la sua storia, ma la passione con cui Wil e Samuel raccontano un periodo storico e la vita che si conduceva all’interno dei rifugi. “È stato bello condividere questa passione con il pubblico – ha detto Wil Rothier intervistato da Travelnostop – Spesso durante le visite abbiamo lasciato la parola ad alcune persone che erano state nel rifugio ai tempi dei bombardamenti. Addirittura c’è stata una coppia di sposi il cui amore è nato proprio lì sotto, quando da ragazzini si rifugiavano li con le famiglie”.

Da non trascurare anche i numeri del gruppo su Facebook ‘Historia Palermo‘ che, con oltre 2500 iscritti, offre continui aggiornamenti sulle iniziative messe in atto da Samuel e Wil, oltre a fungere da contenitore per tutti coloro vogliono condividere informazioni e immagini su questo periodo storico.

Adesso parte del lavoro di ricerca è disponibile sul volume ‘Bombardamenti su Palermo. Un racconto per immagini’ a cura di Samuel Romeo e Wil Rothier, con la prefazione di  Nino Blando, presentato lo scorso weekend durante ‘Una Marina di libri’ all’Orto Botanico di Palermo. Il volume, edito dall’Istituto Poligrafico Europeo, racconta quel tragico periodo con testimonianze fotografiche che abbracciano tutta la città, un racconto fatto per immagini accompagnato da testimonianze e documenti, che offre uno spaccato sugli anni della guerra e su come i bombardamenti abbiano segnato le vite dei cittadini palermitani e abbiano mutato l’assetto della città.

La passione è tanta e, visto il riscontro dei numeri e dei contatti, i ragazzi promettono tante altre sorprese e novità per il prossimo futuro. Sono già stati contatti da Rai Storia e da Giulia Argiroffi, Danilo Maniscalco e Andrea Liguori, architetti che da anni portano avanti la proposta di aprire un Museo della Seconda Guerra Mondiale all’interno delle Cisterne di Nervi nel Parco della Favorita.

Altre informazioni sulle iniziative possono anche essere reperite sul canale YouTube Ro’n Ro Cult, dove si possono ascoltare testimonianze e visionare filmati su alcuni rifugi della città.

 

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