760 luoghi per raccontare la Sicilia nella nuova Carta

In cantiere la creazione di un marchio doc che certifichi i luoghi

Raccontare la Sicilia attraverso una mappa che raccoglie 760 luoghi suddivisi in 7 itinerari tematici diversi. Questo lo scopo della "Carta regionale dei Luoghi dell’identità e della memoria", il progetto del Centro regionale di Restauro di Sicilia, presentato ieri nella sede dell’assessorato regionale ai Beni culturali a Palermo. La Carta individua i luoghi del gusto, della mitologia, dei personaggi celebri, della fiction, dei fatti storici, del lavoro, del sacro. Il progetto, che dovrebbe diventare operativo entro l’estate, è finanziato dal Por Sicilia 2007-2013. Lo scopo è fornire spunti per viaggi culturali, nuovi percorsi turistici che si sovrapporranno l’uno sull’altro, ipotesi di salvaguardia del territorio, manifestazioni culturali mirate. Il progetto prevede anche il coinvolgimento delle scuole, un premio biennale per istituzioni impegnate nell’iniziativa, la realizzazione di un navigatore satellitare e un marchio doc, una certificazione di qualità di luogo dell’identità e memoria. In un secondo momento verranno individuati alcuni testimonial, personalità della cultura, dello sport, dello spettacolo, scelte per le loro origini siciliane o per i legami con l’Isola, che potranno divenire testimoni di un luogo promuovendone, in campo nazionale ed internazionale, l’identità siciliana.
“La Carta – spiega l’assessore Lino Leanza – prevede che, a partire dalla loro conoscenza, tutela e valorizzazione, si attui un modello innovativo di uso e gestione consapevole del paesaggio siciliano pienamente condiviso dalla comunità. Non imposto dall’alto, ma suggerito dagli stessi cittadini che prendono coscienza dei luoghi e lavorano alla loro salvaguardia”. Per il direttore del Centro Regionale di restauro, Guido Meli, “l’intento è giungere ad una specifica Certificazione di Qualità di Luogo dell’Identità e Memoria che il sito potrà sì guadagnare, ma che di certo dovrà mantenere. Ma attenzione: l’intento non è quello di moltiplicare il numero di vincoli, ibernando l’Isola in un teatro della memoria, ma di definire indicazioni idonee, da utilizzare all’interno dei piani urbanistici e di assetto del territorio, sulla linea dei Piani di gestione per i siti Unesco”.
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