Oltre 15 mila spettatori per 35 spettacoli, con un incremento del 50% rispetto al 2022. Sono i numeri della 2^ edizione del Segesta Teatro Festival, che si è chiusa domenica 27 agosto. La rassegna di arti performative, con la direzione artistica di Claudio Collovà, dal 28 luglio, ha animato il Parco Archeologico di Segesta diretto da Luigi Biondo. Un mese in cui, fra il Teatro Antico e il Tempio di Afrodite Urania, si sono avvicendanti concerti, rappresentazioni teatrali, spettacoli di danza, fra cui sei Prime nazionali, oltre alle meravigliose albe e le notti dedicate all’osservazione astronomica.
Più di 250 gli artisti ospitati da un’edizione che ha visto protagonisti nomi del calibro di Jan Fabre con Sonia Bergamasco e Ruggero Cappuccio, Stefano Bollani, Alice, Gabriele Vacis, Ginevra Di Marco e Gaia Nanni, Giuseppe Pambieri, Lino Patruno, Giovanni Sollima, Enzo Cosimi, Michela Lucenti e Balletto Civile, Elena Bucci, Cinzia Maccagnano, Francesco Giunta, Roberta Ferrara e Equilibrio Dinamico Dance Company, Jamel Chabbi, Nubras Ensemble e Sofia Nappi/Komoco, per citarne soltanto alcuni.
“La stagione teatrale che si è svolta a Segesta – sottolinea l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – ha dimostrato con successo come l’arte, lo spettacolo e la cultura possano fondersi in un’esperienza straordinaria. I numeri ci hanno dato ragione nel testimoniare l’efficacia di questa sinergia che ha catturato l’interesse del pubblico e spinto la visibilità del sito alle vette più alte. Un connubio che ha trasformato antiche rovine in un palcoscenico vivo, sottolineando il potenziale travolgente dell’unione tra patrimonio e creatività”.
“È stato veramente un momento importante quest’anno, perché dopo il disastro dell’incendio subito nella notte fra il 24 e il 25 agosto, rialzarsi era difficile. Ma come l’eroe ferito delle tragedie greche che resta in piedi, così è stato: l’eroe ha reagito e ha guarito queste ferite in pochissimo tempo. Soprattutto c’è stata la risposta del pubblico alla terribile tragedia che ci aveva colpito e questa è la cosa che sicuramente ci conforta maggiormente. Dalla prima serata con Alice, è stato un continuo crescendo di presenze e di riconoscimenti ma anche di grande attenzione da parte della stampa. Ci serviva questa forza, questa linfa per ricominciare e avere un nuovo spunto per la stagione prossima, quella del 2024, che, sono convinto, sarà ancora più forte e interessante. E sicuramente molto più “verde” perché la bruttezza di questo nero dovuto agli incendi non ce l’avremo più”, ha detto il direttore del Parco archeologico di Segesta, Luigi Biondo.
“È stato un festival all’insegna dell’armonia e della bellezza che si è aggiunta alla bellezza di questi luoghi. Spettacoli meravigliosi che hanno incantato il pubblico – ha commentato il direttore artistico Claudio Collovà – l’internazionalità è un obiettivo giusto, anche per assicurare un confronto fra ciò che succede all’estero e quello che succede qui in Italia. Abbiamo portato danza, teatro e musica perché queste sono le arti che i Greci ci hanno lasciato in eredità quindi non sarebbe concepibile un festival senza queste arti insieme, che spesso dialogano fra loro. Penso che il Segesta Teatro Festival si stia muovendo verso un futuro molto positivo”.