Annualmente, sulla base della legge Art Bonus, il Consiglio dei Ministri conferisce il titolo di Capitale italiana della cultura seguendo una procedura pubblica di selezione.
Nel 2015 il titolo è stato attribuito a 5 città: Matera, Cagliari, Ravenna, Lecce, Perugia e Siena, mentre dal 2016 sarà scelta una città all’anno.
Agrigento si è candidata al bando del Ministero ed è stata Luciana Giammanco, commissario straordinario dell’ente, a sottoscrivere la domanda di candidatura per il titolo.
Ma non mancano le criticità, in quanto la città non possiederebbe, attualmentei, i requisiti necessari alla candidatura. Nonostante la Valle dei Templi, infatti, la città dovrebbe avere altri standard politico-amministrativi per poter ambire a questo tipo di riconoscimento.
Per partecipare alla selezione del titolo ‘Capitale Italiana della Cultura’ bisogna, infatti, possedere requisiti precisi: coerenza del progetto con altre iniziative di valorizzazione del territorio; previsione di forme di co-finanziamento pubblico e privato; capacità di incrementare l’attrattività turistica del territorio; favorire processi di rigenerazione e riqualificazione urbana; realizzare opere e infrastrutture di pubblica utilità, destinate a permanere sul territorio a servizio della collettività.
Vincere il titolo di Capitale italiana della cultura significa ottenere un finanziamento di 1 milione di euro e notorietà nel mondo e sviluppo del turismo, con una conseguente crescita economica non indifferente.
Assieme ad Agrigento si sono candidate: Anagni, Aquileia, Caltanissetta, Carinola, Como, Ercolano, Foligno, Frascati, Mantova, Modica, Novara, Oriveto-Todi, Parma, Pisa, Pistoia, Selargius, Spoleto, Sulmona, Taranto, Terni, Terracina, Tropea e Viterbo.