Nei giorni in cui l'Italia festeggia il riconoscimento nella lista Unesco di due siti seriali, quello dei longobardi e le palafitte alpine in condivisione, Legambiente lancia l'allarme sui siti Unesco della Sicilia. "Tutti i siti culturali e naturalistici siciliani dichiarati dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità sono afflitti da situazioni critiche, più o meno gravi, che ne mettono a repentaglio il futuro" sostiene Legambiente il cui presidente regionale Mimmo Fontana e il responsabile Beni culturali di Legambiente Sicilia Gianfranco Zanna hanno presentato nella Villa Romana del Casale di Piazza Armerina il dossier "Unesco alla siciliana, i siti in sofferenza della bella Sicilia". Presente Guido Meli, direttore del Parco archeologico Villa del Casale.
"L'assalto portato avanti dai vandali, vecchi e nuovi, – afferma Legambiente – è su più fronti, con diversi strumenti e modalità: dall'abusivismo edilizio della Valle dei Templi di Agrigento alle scellerate lottizzazioni di Vulcano e Lipari; dall'individuazione nel Prg di nuove zone di edilizia per costruire altri palazzi nell'area archeologica di Siracusa all'assalto speculativo per cancellare il paesaggio del Val di Noto, fino all'abbandono in cui si trova una delle più suggestive tra le nostre tradizioni: l'Opera dei Pupi".
Per Legambiente, l'unica eccezione è la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, dove, grazie alle denunce fatte dall'associazione, si è intervenuti per tutelare e conservare i mosaici. A questo proposito è stato annunciato che la Villa sarà inaugurata il prossimo 1 dicembre.