Aprirà al pubblico sabato 17 giugno, con l’apertura degli ultimi padiglioni, il Museo Interdisciplinare Regionale di Messina del quale, dallo scorso mese di dicembre, è fruibile metà degli spazi espositivi. Il museo riunirà in un ampio percorso – riorganizzato secondo un rigoroso criterio cronologico – il patrimonio storico artistico della città, faticosamente recuperato dalle macerie del terribile terremoto del 1908, e quanto rimasto della collezione dello storico Museo Civico Peloritano: pezzi che documentano la millenaria storia di Messina e già in parte esposti nelle sale della ex Filanda Mellinghoff, opificio ottocentesco risparmiato dal sisma.
Dopo aver completato il trasferimento delle ultime opere custodite nei caveau, desso è in corso una febbrile attività da parte di numerosi professionisti coordinati da Caterina Di Giacomo, direttore del Polo Regionale di Messina per i Siti Culturali e responsabile dell’ordinamento scientifico del nuovo museo. Fra i professionisti impegnati anche uno dei decani dei restauratori italiani: si tratta di Ernesto Geraci, profondo conoscitore delle tecniche e delle problematiche delle tavole di Antonello da Messina.
Oltre alla revisione della superficie pittorica ed al fissaggio preventivo di parti del “Polittico di S. Gregorio” di Antonello, fra le opere che hanno richiesto la sapiente mano di Geraci c’è anche l’immensa Pala di Girolamo Alibrandi “Presentazione al Tempio”, la cui frammentarietà ha richiesto interventi strategici già dalla seconda metà degli anni Settanta.