“I Musei siciliani, tranne qualcuno, sono fermi a 30 anni fa, dobbiamo smettere di nascondere la polvere sotto il tappeto. Basta piangerci addosso”. Lo ha detto il Presidente Nello Musumeci intervenendo alla cerimonia d’inaugurazione del nuovo allestimento del Castello Grifeo di Partanna, nel Trapanese. “Abbiamo perso l’occasione di trasformare dei luoghi di identità dei siti di crescita – ha detto Musumeci – negli anni si potevano fare mille cose in una terra come la Sicilia che è un museo a cielo aperto. Non dovremmo avere nessun giovane disoccupato e, invece, i dati sono quelli che conosciamo”. Il Governatore ha ribadito che “il 23% dei turisti che arrivano in Sicilia vengono attratti dal cibo e dall’enogastronomia”.
Richiamando il compianto Sebastiano Tusa (“mi diceva spesso che i musei vengono fatti con autoreferenzialità”) Musumeci ha sollecitato tutti a fare la propria parte: “Bisogna amare il proprio territorio, valorizzando l’identità e promuovendo il patrimonio che contiene, senza aspettare che lo faccia per primo l’ente pubblico. A che vale tenercelo per noi? Dobbiamo farlo godere ai turisti, offrendo servizi e accoglienza”, ha concluso il presidente della Regione.
Al contrario il nuovo allestimento del Castello Grifeo di Partanna prevede un percorso immersivo che abbina la storia ai racconti, per immagini e audio, con schermi digitali.Quattro sezioni ridisegnate del Direttore del Parco Bernardo Agrò, a partire da quella archeologico-preistorica che accoglie i reperti di età compresa fra il Paleolitico e il Neolitico provenienti, in larga parte, dall’area archeologica di Contrada Stretto Partanna e da alcune necropoli del territorio belicino. Per scelta ambienti in penombra e teche illuminate a led che danno risalto e valore ai reperti in mostra, compreso il cranio trapanato, con un ampio foro occipitale praticato mentre il soggetto era in vita. Secondo ricerche storiche consisteva in una primordiale pratica magico-chirurgica probabilmente utilizzata per curare malattie mentali.
La sezione di arte medievale e moderna accoglie dipinti e affreschi: tra questi il portale d’ingresso della ‘Sala del Trono’, sormontato da un bassorilievo marmoreo opera di Francesco Laurana che ebbe bottega a Partanna nel 1468.
C’è anche la sezione casa-museo dove sono presenti gli arredi della famiglia Adragna che testimoniano la vita nel Castello tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, comprese le antiche scuderie dove si trovano botti monumentali e antichi palmenti per la produzione del vino.
Una quarta sezione accoglie una raccolta di oggetti di carattere etno-antropologico che testimoniano momenti di vita e ritualità della comunità nel tempo. Quest’ultimo spazio è stato allestito con la collaborazione di alcune associazioni culturali.