Ridare nuova vita all’Area archeologica di Naxos e al suo Museo con la rimozione delle barriere architettoniche, fisiche, cognitive e culturali e rendere accessibile il sito anche ai visitatori disabili, che ad oggi non possono usufruire di ingressi, percorsi e didattica su misura. È l’obiettivo del progetto finanziato dal Bando PNRR M1C3-3 – e messo a punto dalla Fondazione Politecnico di Milano e dal Parco Archeologico Naxos Taormina – che sarà presentato venerdì 30 giugno, al Museo di Naxos ore 11.30, nel corso di un incontro pubblico e, soprattutto, condiviso e partecipato con le associazioni territoriali di non vedenti e audiolesi delle province di Messina e Catania per raccogliere spunti di riflessione e osservazioni che possano aiutare a perfezionare il progetto e il suo master plan.
Il progetto, finanziato dal PNRR per 499.541,20 euro, si svolgerà nell’arco temporale di tre anni, si concluderà nel 2026 e vedrà la collaborazione di gruppi di ricerca specializzati del Politecnico di Milano, coordinati dalla Fondazione Polimi con la collaborazione dei dirigenti e dei funzionari del Parco per gli aspetti scientifici e archeologici. L’approccio dell’intervento sarà incentrato sull’applicazione dei concetti dell’Universal Design – progettazione di prodotti, ambienti e servizi utilizzabili in modo autonomo, sicuro ed equo da tutte le persone, a prescindere da età, genere, cultura, disabilità o abilità (EIDD, 2004) – che incontra e supporta varie modalità di apprendimento – impostato su un master plan strategico e su un programma di predisposizione alla digitalizzazione, con l’obiettivo di accogliere una vasta gamma di utenti nella fruizione del sito.
Gli interventi prevedono: accessibilità dall’esterno, accesso ai percorsi e ai diversi servizi, accesso ai percorsi esterni e interni al museo (con l’adeguamento dell’ascensore e delle rampe), formazione del personale, adeguamento del piano di sicurezza ed emergenza e valorizzazione del patrimonio archeologico e paesaggistico. In programma la redazione del PEBA (Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche) con applicazione dello strumento di valutazione prestazionale della qualità del progetto denominato “INCLUD” (Inclusive & Universal Design), sviluppato dal Dipartimento ABC del Politecnico di Milano.
Per gli utenti più fragili sono previsti: un percorso tattilo-plantare che dall’ingresso al Museo e al Parco permetta di raggiungere la biglietteria; una mappa visivo tattile con QR code dotati di audio; segnaletica visiva e plantare in prossimità delle opere con contenuti di approfondimento; pannelli multisensoriali multilingua; video LIS/IS sottotitolati attivabili tramite QR e nuove didascalie delle collezioni con alta leggibilità e contrasto visivo/cromatico.
L’accessibilità dall’esterno sarà anche incrementata attraverso il potenziamento del sito web del parco, che sarà raggiungibile “da tutti” con strumenti dedicati agli utenti con ridotte capacità sensoriali. Spazio anche per l’apprendimento digitale grazie a Summer school, strumenti di digital learning e promozione delle materie STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts and Mathematics) applicate ai beni culturali in accordo con scuole, università e partner locali.