Palermo capitale italiana della cultura 2018: ecco i progetti

Dopo Mantova per il 2016 e Pistoia per il 2017, sarà Palermo a ricoprire il ruolo di Capitale italiana della cultura nel 2018. Una vittoria che porta alla città anche un milione di euro per la realizzazione del progetto presentato e l’esclusione delle risorse investite dal vincolo del patto di stabilità. “La nostra cifra culturale più significativa e che rivendichiamo è la cultura dell’accoglienza”, commenta a caldo il sindaco Leoluca Orlando, che per il suo dossier può contare “su 6 milioni e mezzo di budget, più altri 70 che avremmo speso comunque”.

È il suo assessore alla cultura, Andrea Cusumano, a illustrare i dettagli di un programma che “avremmo realizzato comunque. Già la settimana prossima – dice – inaugureremo la restaurata Chiesa dei Ss. Euno e Giuliano”, che diventerà spazio per mostre e iniziative culturali. “Verrà potenziata – prosegue – l’edizione 2018 del Festival della letteratura migrante, nato due anni fa con oltre 140 autori del Mediterraneo. E dopo San Pietroburgo e Zurigo, nel 2018 sarà Palermo ad accogliere Manifesta, la più grande Biennale di arte contemporanea migrante, che sarà declinata sui temi dell’accoglienza”.

C’è poi il piano di “riqualificazione de La Kalsa”, il waterfront della città, “con Francesca e Massimo Valsecchi, tra i più grande collezionisti d’arte d’Europa, che nel 2018 riapriranno il restaurato Palazzo Butera. E ancora, apre l’ex Convento di S. Francesco, un tempo esattoria dei fratelli Salvo, trasformato in Centro di cultura araba e del Mediterraneo”.

Fra le attività previste per il prossimo anno spiccano la realizzazione di una piattaforma telematica “cultura e tempo libero” all’interno del programma PON Metro, con l’obiettivo di: realizzare un Portale del Territorio sul patrimonio artistico e monumentale, il patrimonio naturalistico e ambientale, le tradizioni e i prodotti eno-gastronomici, le tradizioni culturali, la cultura in genere, le strutture ricettive e di ristoro, gli eventi culturali e ricreativi; mettere a sistema delle risorse culturali riguardanti orari e modalità di accesso a teatri, monumenti, strutture sportive, biblioteche, etc; condividere l’accesso al patrimonio librario dell’intera area metropolitana attraverso la realizzazione di un portale unico di prenotazione e di consultazione in grado di mettere a sistema non solo le strutture comunali ma anche quelle scolastiche e universitarie; realizzare un sistema di prenotazione dei servizi turistici, in grado non solo di proporre soluzioni tradizionali (trasporto, vitto, alloggio e itinerario) ma anche di valorizzare i prodotti del territorio diventando un vero e proprio portale di marketing territoriale.

Inoltre è prevista anche la riorganizzazione funzionale degli spazi culturali: si tratta di riorganizzare la gestione e fruizione degli spazi, secondo il criterio dei “Poli”. Nasceranno dunque il Polo Teatrale cittadino (che comprende fra gli altri il Montevergini, il Garibaldi, la Sala De Seta, lo Spasimo); il  Polo Espositivo (GAM, Palazzo Ziino, ZAC, Ecomuseo del Mare); il Polo Archivistico-Bibliotecario (Biblioteca Comunale, Archivio Storico). 

 

 

“Una notizia che ha sapore di riscatto, che ci inorgoglisce e ci carica di grande responsabilità – ha commentato l’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, Anthony Barbagallo – sono sicuro che il turismo, nei prossimi due anni, avrà un incremento storico, sulla scia del positivo trend fatto registrare quest’anno, e bisognerà impegnarsi per non deludere le aspettative di chi sceglie Palermo e tutta la Sicilia spinto non soltanto dalla curiosità di godere della storia del nostro immenso e suggestivo patrimonio artistico e culturale ma anche di una variegata offerta turistica, dal punto di vista climatico, enogastronomico e paesaggistico, che questa città e tutta la nostra isola sono in grado di garantire”.  

Per il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, “è una bella soddisfazione per la città di Palermo. E’ una scelta che farà incrementare il turismo a Palermo e in Sicilia. Noi daremo il nostro contributo per trasformare questa nomina in qualcosa di veramente importante”. 

Soddisfazione è stata espressa anche dal sovrintendente del Teatro Massimo, Francesco Giambrone. “Non ha vinto un singolo teatro, non ha vinto un singolo museo ma una comunità, che potrà crescere ulteriormente attraverso questo bel percorso”. Per festeggiare la nomina, il Teatro è stato illuminato con la bandiera tricolore. 

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