E’ stato uno dei grandi rebus degli archeologi almeno fino al 2016, quando fu scoperto il sito del teatro ellenistico della Valle dei Templi di Agrigento. La comunità internazionale riversò la sua attenzione su Agrigento e due ulteriori campagne di scavo sono riuscite a portare alla luce una parte del monumento. Poi un lungo stop, in parte dovuto alla pandemia che ha bloccato i siti e le attività culturali. Oggi finalmente si riapre il cantiere di scavo e riparte il lavoro degli archeologi che nel corso di questi ultimi anni hanno catalogato e studiato i primi reperti rinvenuti, alcuni splendidi. Una prima tranche di progetto di 200 mila euro finanziato dal Parco, che durerà sei mesi e mira a portare alla luce l’edificio monumentale, che, affacciandosi sul palcoscenico naturale della collina dei templi, costituiva l’ingresso scenografico all’area pubblica della città ellenistico-romana. E sarà un “cantiere aperto” con la possibilità di seguire gli scavi in un’area che è rimasta finora interdetta al pubblico. La nuova campagna permetterà di indagare la parte centrale e meridionale del teatro, sperando che l’interramento abbia mantenuto le strutture in un migliore stato di conservazione.
“Sono felice di essere testimone della ripresa di una campagna di scavi tra le più attese – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – che consentirà di riportare alla luce il teatro ellenistico di Akragas, la cui proverbiale monumentalità genera nel mondo scientifico un’aspettativa carica di emozione”. L’assessore ha annunciato che la Regione interverrà per far poi proseguire i lavori di scavo, una volta completato questo primo progetto.
“Si lavorerà in completa sicurezza, per un’area molto estesa, coinvolgendo i visitatori, che potranno seguire gli scavi – spiega il direttore del Parco archeologico Valle dei Templi, Roberto Sciarratta – un ‘cantiere aperto’ che ospiterà anche momenti didattico-divulgativi”.