Un piccione colpisce e ferisce l’aquila di Wind Jet che si trova costretta a rientrare, dopo 15 minuti dal decollo, all’aeroporto di Amsterdam Schiphol lo scorso 12 maggio. I novanta passeggeri, a bordo del volo diretto a Forlì, vengono informati dal comandante che, come da manuale, annuncia il rientro per motivi tecnici. Un rientro sereno anche se tra i passeggeri serpeggia una legittima curiosità. Solo a terra, venti minuti dopo lo sbarco, il comandante rende noto che il rientro è stato causato da uno stormo di piccioni, uno dei quali, meno attento degli altri, si è impattato contro la ventola di uno dei motori. Scambio di telefonate con la base operativa di Catania, ed i passeggeri vengono subito tranquillizzati che un nuovo aeromobile sta per essere inviato, appositamente da Forlì, per riportare nel capoluogo emiliano i novanta passeggeri e garantire successivamente le prosecuzioni per Palermo e Catania. Ai passeggeri veniva offerto intanto il pranzo e rischedulato il volo alle 17.15 ad appena 5 ore dall’orario originariamente programmato. Il felice epilogo dell’imprevisto è stato comunque l’occasione per testimoniare il grado di efficienza raggiunto dal vettore anche nella capacità di gestire i problemi laddove gli stessi non si possono prevedere.