Wind Jet evita il fallimento

Il concordato fallimentare ha ottenuto il 92% di sì dai creditori che hanno votato

Wind Jet non fallirà: il concordato fallimentare ha ottenuto il 92% di sì dai creditori che hanno votato. Riparte dunque il cammino della low cost siciliana che si era interrotto l'estate dello scorso anno. L'accordo prevede la restituzione del 48% delle somme avanzate per i creditori privilegiati e il 5% agli altri. A far prevalere il voto positivo sarebbero state le garanzie economiche messe dal presidente della società aerea Antonino Pulvirenti.
Nel piano erano previsti cinque anni di tempo per pagare i creditori chirografari, che verranno pagati l'1% ogni anno da qui a cinque anni. L'attivo concordatario consentirà di pagare i dipendenti al 47%. In più questi ultimi riceveranno un %o come creditori chirografari.
"E' stato fatto un passo fondamentale, quello della votazione con un risultato favorevole. A fronte di 183 milioni di euro per valore di votanti – ha detto il legale della Wind Jet Gaetano Franchina – il voto negativo è stato di poco sopra ai 15 milioni, poco più del 8% di contrari. Adesso si attende l'omologazione, che potrebbe arrivare entro l'anno. I creditori – ha concluso Franchina – hanno compreso lo sforzo della proprietà. Sono stati messi al servizio tutti gli asset Wind Jet e la proprietà ha inserito un'importante provvista di liquidità che ha permesso di strutturare il concordato in maniera diversa e più efficace". 
"Nella nostra ricostruzione – ha detto l'avvocato Gianluigi Ascenzi – sono stati poste in essere, in maniera incauta, determinate azioni che hanno modificato l'assetto aziendale per essere incorporato in Alitalia, ma quando la compagnia di bandiera si è tirata indietro la WindJet non era più autosufficiente per via della cig ai dipendenti, per il taglio di alcuni partner fondamentali a livello tecnico e manutentivo o ancora alle basi aeree".

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