“I criteri di valutazione utilizzati dall’assessorato regionale alle Attività produttive per la selezione delle imprese non sono affatto chiari né equi. Anzi tutt’altro”. La denuncia parte da Daniele Cipollina, imprenditore e fondatore della Rete di imprese Gustoso Sicilian Food che mette sotto accusa una serie di bandi dell’assessorato e le conseguenti decisione in fase di ammissione delle imprese.
“Vengono applicati criteri di selezione non previsti nel bando e sulla base di questi criteri, a questo punto veramente discrezionali, vengono ammesse o escluse le imprese” dice Cipollina
. Così come è capitato alla rete di imprese Gustoso esclusa dalla partecipazione alla manifestazione Summer Fancy Food Show in programma a New York dal 23 al 25 giugno 2019 nel quadro delle attività del PO FESR 2014/2020 in coerenza con l’azione 3.4.1
Gustoso, spiega Cipollina, è una rete che ha messo insieme “13 business partner, 31 mission partner, 20 media partner. Le imprese associate possono contare su 250 milioni di euro di fatturato complessivo. Non solo: sono 55 le referenze a Marchio Gustoso registrate secondo la normativa americana, abbiamo aperto una sede a New York che rappresenta la piattaforma e la sede commerciale della rete Gustoso, abbiamo promosso una campagna di comunicazione del valore di 300.000 euro su scala nazionale ed internazionale. E abbiamo già investito 150.000 euro per le nostre attività commerciali”. Insomma uno sforzo di non poco conto che, dice ancora Cipollina, “non è adeguatamente sostenuto da chi ha il dovere di sostenerlo: l’assessorato regionale alle Attività produttive della Regione siciliana. A parole si dice che le imprese devono fare sistema, aggregarsi, trovare un modo per essere presenti in forze sui mercati esteri. Nei fatti poi chi ha provato a farlo, e noi siamo tra questi, viene punito con decisioni incomprensibili e prive di un fondamento giuridico certo”.
E denuncia: “Già in precedenza l’assessorato alle Attività produttive ha ritenuto non ammissibili i progetti presentati da Gustoso ritenendo gli stessi non ammissibili perché ritenuti non sostenibili. Peccato che i progetti non ammissibili fossero uguali nella forma e nei contenuti ad altri progetti dichiarati ammissibili. Mi chiedo a questo punto quale sia stato il criterio di valutazione”.