Anche Palermo si arrende alla tassa di soggiorno. L'assessorato comunale alla Cultura ha già pronto la bozza di regolamento, che sarà sottoposto alla giunta nella prossima riunione, per poi passare a Sala delle Lapidi per il via libera definitivo. Dal prossimo anno i turisti in vacanza a Palermo dovranno quindi pagare da un minimo di 50 centesimi a 4 euro a seconda delle stelle assegnate a ciascuna struttura in cui alloggiano. Per le casse comunali si stima un extragettito fino a 2,8 milioni di euro.
Il gettito dovrebbe essere così suddiviso: il 90% andrà in un capitolo di bilancio per finanziare interventi per turismo e cultura, nonché di manutenzione e recupero di beni culturali e dei servizi pubblici locali; mentre il 10% verrà trattenuto dagli albergatori.
Pagheranno tutti tranne i residenti a Palermo; chi ha meno di 12 anni; guide, traduttori, autisti di pullman e accompagnatori turistici in servizio; malati e gli accompagnatori (due al massimo) di degenti ricoverati in strutture sanitarie (con tanto di certificazione della struttura sanitaria); scolari in gita e universitari fuori sede che abitano nelle residenze universitarie; volontari e soggetti vittime di situazioni di emergenza e calamità naturali; giornalisti (ma solo per motivi di lavoro legati alla promozione di Palermo), operatori e agenti di viaggio (coinvolti in tour autorizzati dall'assessorato) e tutti i turisti che hanno già prenotato vacanze in città prima dell'entrata in vigore del regolamento (ma solo fino al 31 ottobre 2014).
Gli albergatori avranno l'obbligo di comunicare, entro quindici giorni dalla fine di ogni trimestre solare, il numero di coloro che hanno pernottato e di riscuotere l'imposta dai turisti girandola poi a Palazzo delle Aquile. Previste anche sanzioni per chi trasgredisce, con more fino al 30% di quanto dovuto. Gli albergatori tratterranno in automatico il 10% di loro competenza.
"Il titolare della struttura ricettiva – spiega l'assessore alla Cultura Francesco Giambrone – non è più solo il responsabile dell'introito, della cassa, ma è parte dirigente e coinvolta".
"Noi non eravamo molto convinti di imporre un ulteriore balzello ai turisti – dice Nicola Farruggio, presidente di Federalberghi Palermo a Live Sicilia – ma visto che le risorse sono sempre minori e vogliamo condividere le strategie, diventandone protagonisti, abbiamo deciso che, se si doveva creare un contributo di soggiorno, questo doveva essere condiviso con gli albergatori in termini anche economici, in modo tale che una parte restasse alle strutture".
"Se introdurre la tassa di soggiorno a Palermo significa sostenere il lavoro degli albergatori attraverso la creazione di servizi e il potenziamento dei collegamenti – conclude il presidente di Confesercenti Palermo, Mario Attinasi – siamo pronti a farci carico di questa tassa altrimenti esprimiamo la nostra contrarietà ad un balzello che può aggravare lo stato di salute di un settore già in difficoltà".