Il ponte sullo Stretto non si farà. Oggi a mezzanotte scade il termine per l'atto aggiuntivo tra la concessionaria Stretto di Messina e il contraente generale Eurolink (guidato da Impregilo) e se le due società non raggiungeranno un accordo, cosa a questo punto molto probabile, il progetto naufragherà. Per ora, ha spiegato il ministro Corrado Passera, non ci sono stati "segnali concreti" e "quindi la scadenza andrà non rispettata".
"In novembre abbiamo fatto un decreto legge che fissava le condizioni a cui si poteva tenere aperto il progetto" e ci si è dati 4 mesi (cioè fino al 1 marzo) per riformulare l'accordo con il contraente generale, ha spiegato Passera: ma al momento, non essendoci alcuna novità, è improbabile che il termine venga rispettato e, di conseguenza accadrà quanto prevede la legge, cioè che il contratto siglato nel 2006 tra Stretto di Messina e Eurolink decadrà. Anche perché il Governo ha deciso martedì di non prorogare il termine del primo marzo come invece richiesto dal contraente generale.
Si sta quindi per abbassare il sipario su un'opera costata dal giugno 1981 (anno di costituzione della società Stretto di Messina) ad oggi circa 300 milioni tra ricerca e sviluppo, stato di fattibilità, progettazione e bando di 4 gare internazionali. Un progetto che ha preso forma nel lontano 1968 (quando l'Anas bandì un concorso internazionale di idee per la realizzazione di un collegamento stabile tra Sicilia e continente), ma che si é concretizzato negli ultimi 10 anni, a partire dall'approvazione del progetto preliminare da parte del Cipe nell'agosto 2003.