L'assessore regionale alle Risorse agricole, Titti Bufardeci ha emanato un decreto che stabilisce – fino all'emanazione delle disposizioni applicative e regolamentari previste della legge sull'agriturismo, votata dall'Ars a metà febbraio – l'applicazione, senza soluzione di continuità, di tutte le precedenti norme e disposizioni vigenti per la materia. "Il decreto – spiega Bufardeci – serve a garantire la continuità dell'azione amministrativa e l'esistenza di un quadro normativo di riferimento per gli operatori agrituristici e tutti i soggetti interessati. Il nostro obiettivo – continua – consiste anche nell'assicurare la parità delle condizioni di accesso ai bandi pubblici per l'erogazione dei contributi destinati al settore agrituristico".
Le legge regionale varata dal parlamento siciliano è infatti oggetto di un ricorso alla Corte Costituzionale promosso dal Commissario dello Stato. Le parti della norma impugnate dal Commissario riguardano le modalità di emanazione delle disposizioni applicative della legge medesima, consistenti, nel testo approvato dall'Ars, in due decreti dell'assessorato, che avrebbero dovuto precisare i criteri, i limiti e gli aspetti sanitari delle attività agrituristiche, nonché gli obblighi degli operatori agrituristici.
La nuova legge sull'agriturismo è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana, omettendo le parti impugnate dal Commissario dello Stato. Per superare le censure del Commissario dello Stato, è in corso di presentazione all'Ars un emendamento che prevede l'adozione di un apposito regolamento che superi le contestazioni individuate dal Commissario dello Stato.