Aidda: serve cambio di passo nel turismo tra sostenibilità e innovazione

Un turismo considerato come la cenerentola delle attività economiche italiane, una  inconsapevolezza da parte di molti dell’importanza del settore turistico, che ha spesso forti correlazioni con altri settori industriali, una obsoleta organizzazione delle competenze regionali sul turismo incapace di dare risposte adeguate al momento di grave crisi che il settore attraversa. Questi i principali punti di cui si è discusso nel corso del webinar ‘Turismo 2021, futuro remoto?’
promosso da Aidda e moderato da Ornella Laneri, coordinatrice Aidda for Tourism, a cui sono intervenuti Bernabò Bocca presidente Federalberghi (vedi news); Alessandra Albarelli presidente di Federcongressi&eventi e Marina Lalli presidente di Federturismo.

Albarelli ha posto l’urgenza di un programma di riapertura che riguardi in particolare gli eventi e i congressi, dedicando un capito a parte alla ripresa dell’attività di formazione medica anche nei mesi estivi, oltre alla necessità di dedicare spazio nel Recovery Fund più che ai borghi e ai territori minori alle città d’arte, colpite duramente dalla crisi pandemica e invece in grado di portare grandi flussi turistici.

“Per ottenere visibilità – ha spiegato Lalli – ci siamo rivolti direttamente a Carlo Bonomi e così, per la prima volta, il presidente di Confindustria parla di turismo facendo suoi i problemi che noi abbiamo portato avanti. Inoltre, abbiamo chiesto che il Centro studi di Confindustria facesse un focus su turismo, non non solo un report normale come quelli di Istat e Bankitalia, ma un focus sull’interdipendenza del turismo con altri settori. Il turismo – ha aggiunto – è un settore polverizzato per cui è importante portare una voce unitaria perché altrimenti ci prenderanno sempre per piccoli soggetti e quindi, nella mente di qualcuno in qualche modo sacrificabili.

Le conclusioni sono state affidate a Antonella Giachetti, presidente nazionale Aidda: “Nell’immediato l’urgenza è innanzitutto una chiara ed efficace organizzazione della riapertura per limitare i danni e non perdere vantaggi concorrenziali rispetto agli altri paesi e pensare che oltre ai vaccini nella immunità gioca un importante ruolo anche la sostenibilità della organizzazione della proposta turistica intesa come pratica di vita consapevole. L’altra urgenza nell’immediato è poi limitare il più possibile il verificarsi di un alto tasso di mortalità delle micro-piccole e medie imprese con il conseguente devastante impatto sull’intero sistema economico. Inoltre, AIDDA è convinta della necessità di una politica del turismo con al centro la sostenibilità e l’innovazione che può diventare agente di ripresa per ben più estese aree economiche e può determinare una composizione del PIL in chiave più sostenibile. Lo sforzo di AIDDA sarà quello di sensibilizzare le istituzioni in questo cambio di paradigma di pensiero che tenga conto della necessità di affrontare il tema del turismo in maniera sistemica ed interconnessa ad ogni altra area economica”.

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