domenica, 22 Dicembre 2024

Bocca: dirottare fondi Recovery dai borghi a ristrutturazione alberghi

“In italia abbiamo preso la decisione di chiudere tutto. La soluzione ora non sono i ristori ma riaprire le attività economiche in sicurezza e, a nostro giudizio le condizioni ci sono, e gli altri Paesi già si stanno organizzando. Ma noi imprenditori del turismo abbiamo bisogno di date certe e programmazione, che sia 2 giugno, 15 maggio o 15 giugno, abbiamo bisogno di certezza e chiarezza. E questo chiediamo al Governo”. Lo ha detto il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca al convegno ”Turismo 2021, futuro remoto?” organizzato da Aidda. “Ogni paese – spiega Bocca – ha cercato di proteggere la sua industria più forte: la Germania l’attività metalmeccanica (hanno chiuso tutto ma non le fabbriche che sono il 7% del pil); l’Inghilterra l’attività finanziaria (hanno chiuso tutto ma non quello). La Grecia, come noi ha un turismo forte, già da un mese che dice che dal 15 maggio si potrà tranquillamente entrare in Grecia con vaccino o tampone negativo o gli anticorpi se si è avuto la malattia, stanno facendo le isole Covid free e tutto il resto. Noi in Italia non si capisce su cosa stiamo puntando… Il governo deve oggi essere un minimo cinico e selettivo e cercare di aiutare i settori che possono avere un futuro e purtroppo accompagnare fuori i settori che già prima del Covid avevano dimostrato di non poter stare sul mercato. Il nostro settore appartiene alla prima fascia, dopo la crisi sanitaria cominceremo a lavorare più di prima. Per questo non dobbiamo perdere la forza lavoro, che abbiamo formato in tanti anni, è il nostro vero tesoro. Abbiamo chiesto che, per chi ha il coraggio (perché questo serve con questi numeri) di riaprire, almeno ci sia la totale decontribuzione sulla forza lavoro che togliamo dalla cig. Per lo Stato comunque è un saldo positivo perché gli costano meno i contributi che la cassa integrazione e permette alle persone di tornare a lavorare”.

Secondo Bocca serve anche che siano prolungate le moratorie: “Nessuna azienda al 30 giugno è in grado di restituire i prestiti e le banche si riempiranno di npl; per questo anche le banche stanno chiedendo di spostare la moratoria al 30 giugno 2022”. Quanto al Recovery Fund Bocca spiega: “Dei borghi ci interessa relativamente poco… erano una richiesta pre Covid quando c’era l’overtourism. Oggi che le città d’arte sono sotto dell’80% di fatturato non ci interessa dirottare i turisti sui borghi”. E ha continuato: “Abbiamo chiesto invece al ministro Garavaglia che tutte le risorse del Recovery siano impiegati per la riqualificazione e la ristrutturazione del parco alberghiero italiano o applicando il superbonus del 110% (o anche diminuendolo all’80% o al 90%). Oggi per avere il 110% bisogna fare cappotto, caldaia, etc , è una cosa complicatissima. Meglio l’80% ma che mi comprenda anche mobili, arredi etc piuttosto che un 110% che poi non posso usare. Quindi i 3 miliardi e mezzo che sono destinati al turismo abbiamo chiesto che siano usati per il bonus per la ristrutturazione degli alberghi”.

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