Balneari, Tar: lidi mantengono strutture anche dopo estate

La Fiba chiede chiarezza anche per la proroga delle concessioni fino al 2020

Il Tar di Palermo ha accolto il ricorso per il mantenimento delle strutture anche dopo la stagione estiva presentato da un titolare di concessione demaniale di Palermo, associato della Fiba Confesercenti Sicilia, contro il decreto dell'assessorato regionale al Territorio e ambiente con cui veniva dichiarava decaduta la concessione demaniale marittima rilasciata per realizzare uno stabilimento balneare ad uso pubblico. Nello specifico, il decreto di decadenza promosso dall'assessorato è arrivato perché l'imprenditore balneare non aveva smontato le attrezzature balneari nel periodo invernale.  
Un argomento – si legge in una nota della Fiba – che, a fronte degli effetti della direttiva Servizi, abbiamo posto all'attenzione del dibattito politico regionale, sia nel corso degli incontri con l'assessore al ramo sia in occasione degli appuntamenti svolti presso le IV Commissione Legislativa al Territorio e Ambiente, con l'obiettivo di rappresentare alla Politica il clima di sfiducia diffuso tra gli imprenditori del settore il cui futuro è reso ancora più incerto dalle nuove regole imposte dalla comunità europea, in forza delle quali il rinnovo delle concessioni demaniali in scadenza sarà oggetto di procedure di evidenza pubblica.
"La situazione – sottolinea Vittorio Messina, presidente Confesercenti Sicilia – necessita di grande attenzione da parte del governo regionale soprattutto in una realtà insulare come la Sicilia in cui insistono oltre 9 mila concessionari ai quali il governo invece di dare maggiori certezze e garanzie a sostegno degli investimenti dei privati chiede agli stessi improponibili sacrifici come l'aumento dei canoni demaniali in misura pari al 600%".
"L'auspicio è che con questa sentenza – afferma Michele Sorbera, direttore di Confesercenti Sicilia – si possa profondere un maggiore clima di fiducia e di serenità tra gli imprenditori di un settore strategico per lo sviluppo turistico ed economico della nostra regione e riavviare un dialogo con la politica per affrontare le emergenze della categoria oggi rimaste all'ombra di operazioni che hanno il sapore di manovre di risanamento dei conti pubblici più che di politiche di sviluppo del territorio".

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