Condizioni di insularità: la Sicilia si aspetta più risorse per trasporti e non solo

Quali opportunità e risorse avrà la Sicilia in seguito alla risoluzione del Parlamento Ue che ne riconosce le condizioni di insularità? Attorno a questo tema ieri mattina a Palermo si sono confrontati amministratori locali, esperti e deputati.

“Tutti i livelli di governo devono attivarsi per eliminare ogni ostacolo affinché la Sicilia possa godere di interventi come la fiscalità di vantaggio e le politiche dei trasporti per agevolare l’industria turistica”, ha sottolineato il presidente del consiglio comunale di Palermo Salvatore Orlando .

Per la deputata Ue Michela Giuffrida, “la Sicilia finora non si è accorta dell’approvazione di una risoluzione che nelle passate legislature era una chimera, ma che rappresenta una grande opportunità. Nell’Unione Europea ci sono 450 Isole con 14 milioni di abitanti, di cui cinque solo in Sicilia: la risoluzione riconosce alle Isole europee le specificità ambientali che ne frenano la crescita ed è cruciale per la prossima programmazione comunitaria. Lancio un appello al governo nazionale e a quello regionale perché si attivino facendo diventare questa risoluzione qualcosa di concreto”.

“I fondi comunitari dovrebbero consentire di completare le infrastrutture e invece vengono utilizzati per altro o non vengono spesi – ha aggiunto l’economista Pietro Busetta –  Abbiamo una fiscalità non vantaggiosa e siamo tagliati fuori dall’alta velocità ferroviaria. La risoluzione è un ulteriore strumento che però va utilizzato bene, a differenza di quanto fatto con l’Autonomia regionale”.

Per l’assessore all’Energia del Comune di Palermo Gianfranco Rizzo “l’approvazione della risoluzione è una splendida notizia, la Sicilia è geograficamente una zona periferica e finora questa condizione è stata vista come un deterrente per lo sviluppo, mentre la diversità deve essere una ricchezza da valorizzare”.

“L’uso dei fondi 2014-2020 – ha commentato il segretario regionale Cisl Milazzo – non è ancora partito e questo ci preoccupa, visto che sono le uniche risorse disponibili, senza le quali non ci può essere sviluppo. Dal 2020 in poi, con molta probabilità, non avremo più fondi europei per politiche di coesione e lo sviluppo della Sicilia è a rischio”.

L’avvocato Pasquale Vagnarelli ha sottolineato che “l’accezione di insularità è relativamente nuova per le istituzioni europee, nella legislazione comunitaria non c’è una definizione di Isola o di insularità e quindi bisogna individuarla per stabilire i destinatari degli interventi”.  

 

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