Si aspettava il via libera del Cipe per la nuova autostrada Ragusa-Catania. Ma nonostante le rassicurazioni del premier Paolo Gentiloni e del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ai sindaci dei comuni di Ragusa e Siracusa interessati e ai rappresentanti del comitato ristretto che segue da sempre l’iter autorizzatorio, il progetto esecutivo non vede la luce. L’iter ha subìto un nuovo rallentamento dal momento che la Ragioneria generale dello Stato ha chiesto che il progetto fosse inviato al Consiglio superiore dei Lavori pubblici per la valutazione del piano finanziario.
“E’ emerso dall’esame del progetto – afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone intervistato dal quotidiano ‘La Sicilia’ – che non reggerebbe sotto il profilo della sostenibilità finanziaria. Problema che va a saldarsi a quelli che sarebbero i costi di percorrenza della nuova strada, secondo un piano economico che alla Regione non era stata sottoposto precedentemente”. Secondo questo piano finanziario per percorrere i 68 chilometri della nuova superstrada, l’utente dovrebbe pagare di pedaggio quasi 18 euro. Una cifra che l’assessore Falcone non vuole prendere neanche in considerazione. Da qui la sua proposta di rilevare il progetto come Regione e insieme all’Anas realizzare l’autostrada. “Vedremo – dice Falcone – se l’impresa, la Sacr, società autostradale che, però, qui non dovrebbe fare esattamente un’autostrada, è disposta a trattare e rifaremo presto il punto con il ministero delle Finanze, con quello dei Trasporti, con l’Anas e con i sindaci del territorio”.