martedì, 9 Luglio 2024

Gela, dai fondali risorge relitto nave greca

E il 28 luglio si presenta il progetto “Dal mare al laboratorio… al Museo”

Dal fondale argilloso del mare di Gela riemerge la chiglia e la ruota di poppa del più importante relitto greco del Mediterraneo, datato intorno al 500 a.C.: un’imbarcazione di 21 metri di lunghezza e 6,50 metri di larghezza, del tipo “cucito” come la nave di Cheope e quelle di cui Omero fa cenno nel secondo libro dell’Iliade, unica nel suo genere per tipologia e stato di conservazione. L’evento, finanziato con i fondi del Por 2000/2006, è in programma per lunedì 28 luglio. Per l’occasione inoltre la Soprintendenza di Caltanissetta presenterà il progetto “Dal mare al laboratorio… al Museo” con cui Gela potrà diventare “custode” dei suoi tesori, così com’è successo a Mazara del Vallo col Satiro Danzante.
La parte del relitto di oltre 11 metri – che riemergerà dai fondali che lo hanno custodito per 2.500 anni – verrà recuperata con una lunga “barella” di rete metallica e con i mezzi messi a disposizione dalla Capitaneria di Porto di Gela, completando così la precedente operazione effettuata nell’ottobre 2003, a cura della Soprintendenza di Caltanissetta, che riportò a galla la prua, permettendo di recuperare un vasto e vario carico – coppe, lucerne, crateri attici, ceramiche di fattura greca e persino canestri in fibra vegetale per il trasporto delle merci – contestualmente alla scoperta dei ritrovamenti di strutture portuali, costituite da muri in mattoni crudi ben conservati, alti quasi 3 metri e dotati di porte e finestre. Si tratta dell’emporio arcaico di Bosco Littorio, il luogo dove venivano smistate le merci provenienti dalla Grecia.  L’insieme delle scoperte a terra e in mare dimostrano come Gela fosse un centro commerciale e di smistamento di primaria importanza tra il VI e il V sec. a.C.

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