Nella discussione sulle guide turistiche, tra gli argomenti più letti e commentati sulle pagine di sicilia.travelnostop.com, riportiamo oggi l'intervento di Giusy Belfiore, presidente regionale Federagit, a commento della news "Tar dà ragione ad Aeroviaggi: guide circolino liberamente".
"Quanto letto e udito in questi giorni – scrive Belfiore – mi da idea della scarsa conoscenza della materia e della voglia di sporcare e dequalificare quanto, fino ad ora e' stato considerato il fiore all'occhiello del turismo siciliano. Prima di dire che il Tar abolisce le guide provinciali e i territori di riferimento, andrei a leggere con attenzione la sentenza relativa al ricorso in oggetto. Non viene assolutamente messa in discussione la suddivisione in ambiti territoriali ma viene temporaneamente data ai ricorrenti la possibilità di esercitare nel comprensorio e, occasionalmente (vedi vincoli del ministero del Turismo), sull'intero territorio regionale, in attesa dell'attuazione della legge sulle professioni turistiche. Occasionalmente non significa sempre e quando vuoi.
Il decreto attuativo della L.R. 8/2004 – continua – imporrà a breve anche ai soggetti ricorrenti il superamento di un esame integrativo per l'acquisizione del tanto agognato titolo oggetto di discordia e avversione. Ai nemici della professione ricordo che la legge citata impone la distinzione fra la figura di guida e quella di accompagnatore e che l'obiettivo di cancellare, sovrapponendole, una delle due figure, nuoce gravemente alle categorie dimezzando le opportunità lavorative ma nuoce anche agli operatori. Da una parte ci si riempie la bocca commentando delle nuove opportunità offerte dai concorsi per guida (le altre professioni turistiche non interessano a nessuno… chissà perche!) e dall'altro si strozzano i professionisti creando promiscuità perché così è più facile! Peccato che poi si pretende la qualità a tutela del consumatore adducendo come fattore di crisi del prodotto turistico siciliano l'elevato costo della guida.
Ma ci siamo guardati intorno? Aree archeologiche il cui accesso costa 11 euro perché è obbligatoria la mostra che viene inclusa nel prezzo del biglietto anche se tale mostra vorremmo non vederla, teatri impalcati e mortificati da invadenti sedie di plastica, lavori di montaggio(di schermi e quanto altro) in ore di visita dei turisti al prezzo di 10 e 8 euro (non vengono mai applicale le riduzioni per parziale visitabilità del sito!), alberghi a 4 stelle che offrono pasti immangiabili e mal scongelati per truppe di turisti pronti al massacro. E sono le guide il problema??? O forse il capro espiatorio. Noi vogliamo un turismo di qualità, fatto di attenzione e cura per il viaggiatore, perché questo possa tornare a casa contento e promuovere il nostro territorio. Non ci interessa una massificazione di tale genere che distrugge le aspettative e l'immaginario del viaggiatore. E ci chiediamo perché a vendere la Sicilia non sono gli operatori siciliani! Lavorare in sinergia è l'unico modo per far decollare il nostro prodotto. Ma questo non è il turismo in Sicilia.
Faccio qui appello all'assessore regionale al Turismo, Daniele Tranchida – conclude – affinché chiarisca quanto dichiarato a mezzo stampa poiché tali comunicati creano scompiglio e comportamenti fraudolenti che danneggiano la nostra categoria e l'immagine del turismo nell'isola. Noi guide siamo le mani ma l'amministrazione sia la testa poiché le mani vanno dove la testa comanda loro".